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Luna d'estate.
Dimmi, o luna d'estate, di questa notturna quiete dove la natura alla tua luce riposa. Una piccola bragia, accesa in un fornello, canta ride e mi scalda la mano. Improvvisa una brezza sferza i rami del bosco, di lassù con garbo osservi ogni cosa. S'ode in cielo un rombo lontano, giunge, ed a ogni foglia una piccola goccia posa in viso. La vita ritorna, la natura assetata riapre i suoi pori, la bragia si spegne ed il fornello riposa. Luna d'estate, quando con la quiete, il tuo tondo d'argento ricompare, ti guardo e vedo un sorriso. |