Non so, francamente, se valga la pena di tornare a fare vivere questi Virginia che, a giudicare dalla foto, hanno parecchi anni. Anche perché, come tutti i Virginia "svizzeri", non sono certo un granché. Vedo che hai letto un mio vecchio post sul genere Virginia e - se hai voglia di sperimentare (il che è certamente raccomandabile, anche perché si tratta di sigari che hanno un gusto particolare) - non posso che ripetere quanto dissi allora: e estremamente facile travare i Virginer in Austria (spesso capita di trovarli anche in Baviera), dal momento che è un sigaro lì diffuso come da noi i Toscani: praticamente si trovano in ogni tabaccheria, anche nei paesini. Vale, dunque, la pena di provare l' "originale" Virginia, quello austriaco, lasciando perdere le imitazioni svizzere (anche lì ce ne sono tantissimi di di diversi tipi: Brissago, Blauband, Miniblu etc.. e, come detto, non sono niente di speciale, sigari leggeri, di tabacco biondo, poco caratterizzati; mentre i sigari austriaci hanno un carattere preciso e un tabacco che sembra fermentato). A titolo di curiosotà si può ricordare che sino al 1966 anche la Manifattura Italiana (negli stabilimenti di Venezia - fonte Bozzini, Il signor sigaro) produceva dei Sigari Virginai
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