Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





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B_NORM    
view post Posted on 22/7/2022, 02:37 by: montecristonumerodue     +4   +1   -1Reply

INTERVIEW WITH GREGORY PEASE, AMERICAN MASTER BLENDER (January 2008)


Pease_TN

Riporto qui una intervista che facemmo tra fine 2007 e inizio 2008 a Gregory Pease, incentrata principalmente non su i suoi magnifici tabacchi ma sul suo rapporto con la pipa.
Questa intervista era andata persa, per varie ragioni, e sono finalmente riuscito a ritrovarla. La riporto sia nella sua forma originale in inglese che in una libera traduzione in italiano.


GREGORY PEASE AND PIPES

WHEN DID YOU START PIPE SMOKING?

I first started in high school, when I was about 16. It was a disaster, or rather a series of disasters. After a few failed attempts, I put it down, and didn’t pick it up again until 1979 when I was at university .

DID YOU PICK UP SMOKING THE PIPE BECAUSE YOU HAD SOMEBODY IN YOUR FAMILY WITH THIS PASSION OR DID YOU JUST PICK IT UP FROM SOMEWHERE ELSE?

In 1975, teachers still smoked in their offices. I had a chemistry teacher who smoked Borkum Riff, and I loved the whole idea of the pipe. At some point, I think I was 15, I screwed up my courage, and went into a drug store to buy a sandblasted Medico bent billiard and a pouch of Borkum Riff. I still have the pipe! One of these days, I should smoke it, for old time’s sake.

Of course, I was a minor, so it took a lot of guts to walk up to the counter, pipe and tobacco in hand, and try to present enough confidence that the clerk wouldn’t throw me out of the store. Today, it would never have happened.

ACCORDING TO YOU, HOW MUCH DO AMBIENT CONDITIONS INFLUENCE YOUR SMOKING PLEASURE?

I think things like weather play a significant role in the way any particular tobacco and pipe combination smokes. I don’t enjoy big Latakia blends in the heat of summer, for instance, whilst in the cooler, moister air of fall and winter, these are what I crave. I’ve also found that different geographical locations alter the experience because of ambient conditions. While I was in Denmark a couple years ago, I really enjoyed a blend that I can’t even smoke back home in California. It was quite eye-opening. I brought the rest of the tin home with me, and smoked it again in the same pipe. It was just as I remembered it - hot, sharp tasting, and not very pleasant!

ACCORDING TO YOU HOW MUCH DOES THE PIPE ITSELF INFLUENCE OR ENHANCE YOUR SMOKING PLEASURE?

Different pipes seem to have some sort of sympathy with different tobaccos, or different styles of tobaccos. Often, a pipe that doesn’t smoke an English mixture well will perform beautifully with a Virginia, or the other way round. I think the pipe is very important to the ...

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Autore: Montecristonumerodue,
interviste,
Personaggi famosi,
Pipa
Comments: 2 | Views: 272Last Post by: H7-25 (25/7/2022, 17:24)
 

B_NORM    
view post Posted on 13/11/2014, 15:41 by: CICCALO     +1   -1Reply
Mi sono iscritto su ADFL perché oltre che ad essere in fumatore (globale ho scritto, ma non ho mai fumato sigarette) sono una persona che ama la compagnia, la baldoria e perché no anche le sbruffonate, sempre che il tutto rimanga nei limiti della goliardia e non ecceda.
Ho intravisto da subito con l'ingresso in accademia la possibilità di conoscere persone nuove che condividessero con me la passione (sfrenata?) del cosiddetto fumo lento.
Detto fatto: ciccalo in breve tempo ha esternato "la bestia che è in lui" e con la complicità di qualcuno della sezione con cui ha tuttora più affiatamento, ha cominciato seppur talvolta criticato ed altre trattato con indifferenza, a cogliere sfumature positive e quel poco di gioia che può regalare il commento di uno sconosciuto magari appena arrivato in accademia che dice: "grazie a tutti per la bella serata, grazie a ciccalo".

Non é di me e del rapporto con questo forum che voglio parlarvi, ma questa breve introduzione sulla mia passione per il fumo e la continua e costante ricerca di consensi di cui ho evidente inconsciamente necessità, mi ha letteralmente fatto approcciare ad una nuova realtà della quale avevo solo sentito parlare ma che temevo non avrei mai avuto l'opportunità di incontrare e che mi proietta direttamente nell' intrinseco di quanto sto per commentare.
Chiedo scusa sin da ora se la mia esposizione non è particolarmente fluida, scrivo letteralmente ciò che sento in questo momento in cui mi trovo ancora nella carrozza di un treno sulla strada del rientro a casa.

Durante la pianificazione di una serata fumosa in compagnia, una delle tante ovvero quella del Gran Cenone di Novara (molti ne conservano ancora il ricordo) eccomi sbattere letteralmente contro una piccola realtà che produce un (si vociferava nuovo) sigaro molto simile al nostro amato/odiato storto ma a quanto pare, più sincero.
È così che vengo per la prima volta a contatto, con alcuni volti nuovi autori di un altrettanto nuovo brand chiamato Ambasciatore Italico, che molto umilmente si propone a me che non sono nessuno ma solo un fumatore che scrive ogni tanto su un forum.
Chiede di poter cortesemente presenziare alla cena che stavo organizzando, sottolineando da subito che si sarebbe pagato le quote di spettanza pro capite ovvero il costo della cena e sarebbe venuta ad offrire una degustazione di sigari oggetto della loro fresca produzione.
Stralunato da cotanta umiltà (ma quando mai una casa che fabbrica sigari non solo si propone, ma offre anche i sigari e soprattutto si paga anche la cena?)
Decido di accettare quindi l'interazione con il nostro sparuto gruppo di fumatori.
Il resto della storia già lo conoscete ma voglio riassumerla in pochi punti:
1) il sigaro degustato é risultato un ottimo sigaro
2) il MOSI ( Moderno Opificio Sigari Italiani) é stato definitivamente innalzato sugli altari della patria nonché consacrato con giudizi positivi su questo...

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Autore: ciccalo,
Ambasciatore Italico,
Esperienze,
interviste
Comments: 39 | Views: 1,195Last Post by: CICCALO (23/7/2015, 12:46)
 

B_LOCKED    
view post Posted on 11/10/2010, 10:11 by: Lev Thermen     +1   -1Reply
Con l’occasione della realizzazione della Pipa AdFL 2011, abbiamo il piacere di ospitare, seppure virtualmente, Alessandro Grandolfo, artefice e costruttore delle pipe Mastro Grandolfo.
Alessandro è un giovane artigiano pugliese, che vanta uno stile del tutto personale nella professione di pipemaker: coniugare il recupero di tecniche e di manualità davvero artigianali, vecchio stile diremmo, con caratteristiche più moderne quali la scrupolosa attenzione per i materiali e l’impegno per realizzare forme personali libere dagli schemi spesso imposti dalle lavorazioni standardizzate.

Alessandro, qual è stato il percorso che ti ha portato a conoscere ed amare le pipe fino a farne una professione?


Io sono cresciuto e ho studiato a Bari, ma tre volte l’anno, in occasione della Pasqua, dei 4 mesi estivi e del Natale, passavo tutto il tempo con i nonni materni, nel Salento, con mia grande gioia. Il mio incontro con la pipa e’ avvenuto molto presto all’età di 6 anni, visto che mio nonno materno, Cosimo, costruiva pipe sin dagli anni ‘50. Lui aveva una tabaccheria nella piazza del paese, erano gli anni della Grande Ricostruzione del dopoguerra. All’epoca le tabaccherie vendevano sigarette sfuse, uno, due, cinque pezzi e i pagamenti, vista la povertà diffusa, erano sempre posticipati. Egli ebbe, quindi, l’idea di integrare la sua attività con una piccola produzione di pipe fatte a mano e di accendini ricavati dai bossoli dei proiettili che all’epoca era fin troppo facile trovare in giro. Da quanto mi raccontava l’iniziativa ebbe un discreto successo, anche se al livello locale. Il suo laboratorio andò avanti fino alla sua morte, a metà degli anni ‘80. Il mio primo ingresso in quel piccolo, magico posto risale all’estate del 1975. Fui folgorato. Non so come spiegarlo, ma mi sembrava di essere nel laboratorio di Mago Merlino. Per me era gioco ed avventura. Imparai ben presto a rifinire una pipa e non molto a crearla dal ciocco di radica o di ulivo. Con l’esercizio e col tempo perfezionai le tecniche e ne appresi di nuove... ero una spugna. Fin quando, come ho anticipato, il nonno morì... e con lui il laboratorio. Io avevo 15 anni. La perdita del nonno fu anche la fine della mia avventura, così mi concentrai sugli studi e approfondii l’altro interesse nato due anni prima, nell’82, con l’arrivo in casa di un commodore Vic-20. L’informatica. Di quest’ultima ne feci la mia professione.
La pipa ho cominciato a fumarla all’età di diciotto anni, e non c’è stata mai fumata che non mi abbia riportato alla mente quel piccolo e magico laboratorio.
Nel 2007 decisi di cedere alla mia passione, e misi su un laboratorio tutto mio con la ferma intenzione di perpetuare l'eredità del nonno. All’inizio tutto è stato difficile, considerato che da Lecce, bellissima città dove vivo, il resto dell’Italia è lontano... molto lontano. Trovare i fornitori e gli attrezzi di lavoro giusti mi ha impegnato moltissimo, avevo il sostegno morale di soli due am...

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Autore: Mastro Grandolfo,
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Pipa AdFL
Comments: 18 | Views: 1,422Last Post by: gianpa51 (10/11/2010, 19:09)
 

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