Dunque, stamattina ho acqustato un'altra scatoletta di Casanova; non mi veniva il nome ed ho chiesto "i piccoletti del Brenta". Vabbè
Moderatamente conici, appena un accenno, molto meno di dell'altra scatoletta.
Ne ho acceso uno appena in macchina. Il tiraggio è decisamente più aperto dei primi provati, insomma, avevo acchiappato una scatola storta: Capita.
Tuttavia, rispetto a come avevo immaginato il tabacco, se avesse avuto più aria in cui bruciare, ho trovato il tutto piuttosto deludente: quasi non capisco cosa abbia a che spartire col Doge, completamente un'altra cosa.
Mi ricorda parecchio quei sigaretti brasiliani importati dalla Danneman dalla fine degli anni settanta. Non una schifezza, intendiamoci, ma nulla di esaltante. Nulla che giustifichi una spesa di più di un euro a sigaretto. Una fumata, in ultima analisi, più prossima a quella di un toscanello scarsino, che ad un Doge ammezzato.
Aspetterò di aver fumato con calma gli altri quattro prima di catalogarlo, e magari gli darò un'altra chances al ritorno dei primi freddi, dal momento che, da almeno una settimana, comincio a sentire in molti sigari, per ora solo Toschi, quel sapore di effervescente che accompagna l'estate...
