| l4z4rus |
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Perché la fai tanto lunga? É una domanda che ogni tanto mi sento porre dalle persone a me vicine, dai miei cari e, piú raramente, anche dai miei colleghi e conoscenti... In effetti, quando sono convinto di qualcosa che ritengo importante, nel bene o nel male, non posso fare a meno di farla lunga: diffondo, divulgo, pubblicizzo, esalto ció che apprezzo e affosso ció che disprezzo. Non sono rigido nei miei giudizi, peró: magari cambio del tutto idea dopo un po' di tempo, senza temere di contraddirmi. Lao Tze diceva che chi non cambia idea é il saggio piú sapiente o lo sciocco piú ignorante: non sono né l'uno, né l'altro, almeno spero. Pur non essendo mai polemico tanto per esserlo o riguardo a minuzie, so di farla spesso lunga anche qui sul forum, ne sono perfettamente consapevole. Perché? Ma perché qui si parla di tabacco e io ho col tabacco un rapporto viscerale: questa pianta e tutti i suoi derivati é legata a me e io sono avvinto da lei, quasi fosse edera. Qualcuno direbbe che ne sono schiavo e probabilmente avrebbe ragione, ma preferisco credere di essere devoto a questa pianta, fumata in pipa, in sigaro o in cartina, trinciata o sminuzzata per essere fiutata: tabak über alles! Ebbene - questo é il punto - sono legato alla pianta, non ai prodotti!
Ed ecco che vengo al sodo.
Perché la faccio tanto lunga con Mst? Perché la faccio tanto lunga con il Mosi? Perché la faccio tanto lunga con Amazon? Perché la faccio tanto lunga con le Ardor o le Radice? Perché la faccio tanto lunga con le Castello? Perché la faccio tanto lunga con la Germania e con Kendal, o con questo benedetto Le Baron? Perché la faccio tanto lunga con Lubinski? Perché la faccio tanto lunga con il declino di determinati prodotti? Perché, perché, perché?
Giá, perché? Non é molto difficile da comprendere per chi mi conosce de visu, ma forse é piú complicato per chi si limita a leggermi, qui su Adfl o altrove. Perché il tabacco é per me una cosa seria, molto seria! Il tabacco é il mio sfogo, la mia curiositá, ció che condivido con gli amici o sbatto in faccia ai nemici, ció che spesso mi spinge in giro per il mondo, ció che mi consente di accedere alla mia interioritá, la cosa cui dedico piú parole scritte e, forse, pronunciate, ció che migliora la mia vita e ció che molto probabilmente un giorno finirá per portarmela via. Ecco perché la faccio lunga. Ecco perché se un prodotto merita il mio plauso, applaudo piú forte che posso, ecco perché se un prodotto merita il mio biasimo, beh, lo biasimo. Ma il peggio avviene quando un prodotto mi viene strappato via, venduto troppo caro o rovinato. L'ho fatto coi toscani con cui sono cresciuto, con i tabacchi che ho amato, con le pipe che ho considerato chimere per me economicamente irraggiungibili e poi premio dato a me stesso, l'ho fatto con le sigarette che mi hanno alleviato il nervoso cosí a lungo: io getto via ció che non merita piú il mio affetto o il mio rispetto e saluto il nuovo, quando c'é. E lo dico, lo dico forte e chiaro. Perché questo é il mio modo di essere: io non credo nei santi.
Io non sono fedele a un prodotto. Io sono fedele al buon tabacco.
Ecco perché la faccio lunga, nel bene o nel male, e me ne frego se vengo compreso, apprezzato, amato, oppure frainteso, sospettato, accusato, detestato o compatito. Ci fumo su, cercando di non sbuffare il fumo in faccia a nessuno, forse non sempre riuscendoci, ma cercando di non mancare mai di rispetto a chi la pensa diversamente da me e - diciamolo - senza tirarmela troppo.
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- Autore: l4z4rus
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