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| Ne avevo provato un esemplare all'uscita, ho aspettato di provarne un altro per dare un piccolo contributo, data anche la richiesta da parte di alcuni. Ho aperto la scatola dell'edizione Magnum Vespucci con il tabaccaio di fiducia e ho scelto quale sigaro acquistare. All'aspetto i sigari sono tutti dissimili tra loro, taluni di bell'aspetto, ben riempiti, mentre altri con una costruzione che lascia a desiderare. Della scatola due esemplari abbastanza panciuti, i rimanenti solo leggermente più grandi del Presidente classico. Al tatto l'umidità è sopra la media, mi è sembrata essere, più o meno, al 70% secondo la mia modesta esperienza di conservazione in humidor. Premetto che il mio tabaccaio è solito conservarli a circa il 64%. Questa umidità si rivela poi al palato. La combustione è uniforme e regolare. Il tiraggio è aperto. La cenere è compatta, salvo in alcuni punti, e chiara. Viene spontaneo il confronto con il Presidente classico, sebbene questa edizione Magnum Vespucci si possa considerare un altro sigaro, non ne conserva le caratteristiche. Non è un sigaro assertivo, non è verace. Si presenta leggero, in lieve crescendo durante la fumata. A crudo si avvertono frutta secca, un leggero pellame, della quercia. Al palato e retronasale risaltano molto la nocciola, un leggero legnoso tipo cedro, del pellame vago, terroso. Non è molto evolutivo, tranne per quella estrema leggerezza iniziale che poi diventa più corposa, ma non di molto. La nota sapida è più marcata e a tratti soverchiante dopo la metà, si sente anche più lo speziato, tipico del pepe bianco. Le note dolci sono evidenti e presenti su tutta la fumata, in molti puff si avvertono solo queste. La durata è di 45 minuti. Ai primi puff, se non sapessi quale sigaro stia fumando, penserei addirittura di essere di fronte ad un Nostrano del Brenta... Non è un toscano che segue la tradizione, è molto soave. La fumata, comunque, è stata piacevole e non impegnativa. Persistenza discreta. Edited by struttura.originaria - 29/4/2024, 17:52
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