Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





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view post Posted on 26/2/2011, 18:43 by: caporaiss     +1   -1Reply
Voglio mostrarvi alcune foto sulla materia prima delle nostre pipe:

la pianta o fusto



l'estrazione



il ciocco ripulito dai fusti



la pesa



la stagionatura



fasi di bollitura dei ciocchi





il taglio



ed infine le placche pronte per la lavorazione della pipa finale



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Autore: caporaiss,
Esperienze
Comments: 10 | Views: 301Last Post by: Lev Thermen (27/2/2011, 18:58)
 

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view post Posted on 8/1/2011, 15:02 by: caporaiss     +1   -1Reply
Ricordo a metà degli anni 80 quando i nostri artigiani volevano per un certo senso fare il "verso" ai più prestigiosi pipe makers danesi, mettendo all luce pipe dalle dimensioni notevoli, con molto legno e le classiche "tronchetto danesi"; a furor di popolo sia neofiti che vecchiacci della pipa ruotavano tutti su forme bislacche e che erano simili per certi versi a veri e propri soprammobili, ma qualche voce usciva dal coro vedi per esempio Giogio Musicò che nel negozio di Carmignani addirittura dovette entrare in conflitto con la proprietà, ma alla fine cedette ma solo con dei pezzi dignitosi - Baldi, Becker, Munalli e Di Mento con le sue Vascello - .

Ma perchè si copiava o scopiazzava dai danesi ? La cultura piparia è senza dubbio diversa dalla nostra, pensiamo per esempio a quei luoghi freddi e piene di neve dove tener un bel pipone caldo oltre a regalarci una bella fumata ci darebbe il conforto di una piccola stufa da tenere nelle mani, da noi le cose stanno sicuramente diverse essendo per la maggior parte del territorio la nostra penisola con un clima abbastanza mite, per cui quei piponi poco si addicevano per le nostri parti e se non trovavi a fine serata il tuo angolo appartato con poltrona e pantofole raramente potevi goderti una pipa del genere dalle forme suntuose, con molto legno e dalla fiamma da capogiro, beh i tempi son cambiati perchè al 90% le cose poi stavano così, nel senso che difficilmente la portavi a spasso ma tela godevi fra le mura domestiche.
Ma come la mettiamo oggi giorno con la famiglia moderna invece di quella patriarcale, dove appena accenni ad accendere la tua pipa, peggio se caricata a latakia, la moglie o la mamma sono subito pronte a farti fumare in terrazza, in giardino e sul balcone ?

Non solo per il problema freddo e non solo per il problema estetico che si rifaceva ai danesi, ma la pipa negli shape classici e magari con qualche vera, con la lavorazione del bocchino in modo diverso, con la fusione del cumberland nella radica (per chi lo sa fare), con punzonature in argento ecc. ecc. può essere sempre lo strumento da fumo così come classicamente è nato senza stravolgere o rifarsi a paesi dell'estremo nord.

Salutamu

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Autore: caporaiss,
Pensieri
Comments: 15 | Views: 439Last Post by: Korso (9/1/2011, 20:26)
 

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view post Posted on 13/11/2010, 17:15 by: caporaiss     +1   -1Reply
Molti fumatori di pipa gradiscono fumare alternandolo o saltuariamente il sigaro toscano. Partendo dal presupposto che molti lo amano ma molti lo odiano, spesso e volentieri lo usano o per rinforzare miscele blande oppure per sbriciolarlo nella pipa, c’è chi lo introduce senza la fascia chi invece carica il fornello anche con quella, insomma questione di gusti soggettivi.
Naturalmente parliamo di tabacco kentuchy, molto forte e corposo, gradito soprattutto dai fumatori più esperti. Lo stesso fumato regolarmente forma una bellissima crosta ed in tempi rapidi, molti lo usano per rodare le pipe ed è un metodo che francamente consiglio in quanto le fumate con qualsiasi altro tipo di tabacco, specialmente con le English Misture, diventano favolose.
Inoltre si consiglia di fumarlo per annullare gli aromi precedenti in una pipa fumata con aromatici, già con 3/4 fumate di toscano scompare definitivamente il sapore cioccolattoso e caramelloso che questo tipo di tabacchi tende ad impregnare le nostre pipe.
Per fumare al toscano inoltre è consigliabile non spendere grosse cifre, attenendosi a sbriciolare magari quelli difettosi oppure orientarsi sul Classico o Garibaldi (il primo poco consigliato).
E’ meglio comunque non eccedere le dosi nelle English mixture, infatti essendo abbastanza scontroso, scorbutico e nel comandare in fumata è sempre lui, si rischia di creare una miscela saziante andando a coprire del tutto il latakia, oppure si potrebbe creare per chi non sopporta forza del toscano e aromaticità del latakia messi insieme una miscela troppo soverchiante, è più indicato qualcosa di più gentile in questo caso come il nostrano Forte, che c’azzecca meglio, tenete presente che il toscano nelle EM tende a coprire gli orientali.
Ottimi sono i matrimoni con il forte, l’Italia e il comune ed a secondo dei gusti si possono fare le combinazioni più svariate, si sposa altrettanto bene con l’Amphora OB e il Park lane 7.
Una classica miscela è costituita per esempio da una busta di Italia, una busta di forte e un toscano Garibaldi, non eccedere in questo caso con il toscano altrimenti farebbe da primo attore.
E’ fuor di dubbio che il toscano puro o miscelato con il forte è un’esperienza unica e spaventosa che secondo me bisogna provare per chi ama il genere.
Otteniamo un’eccellente Kentucky/latakia con il 70% di forte e il 30% di latakia.
Non può non rientrare in questo discorso il famoso Brown 4 di SG, che secondo me per apprezzarlo in pieno va fumato senza aggiunte, ma per natura si presta purtroppo ad essere miscelato ai nostri italici, a tal proposito è eccellente il matrimonio con l’Italia nelle proporzioni di 4 a 1 per il Brown, oppure magari fare il cappello all’estremità del fornello per la caratteristica di essere ignifugo con il forte, infine con il Comune otterremo qualcosa di più scontroso snaturando però le note virginiose del Brown, dulcis in fundo con l’AR diventa qualcosa di spaventoso ma veramente unico per chi è in gr...

Read the whole post...



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Autore: caporaiss,
Sigaro Toscano
Comments: 35 | Views: 6,362Last Post by: Di Uppo (11/3/2011, 17:00)
 

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view post Posted on 17/5/2010, 08:14 by: caporaiss     +1   -1Reply
Ormai da circa 5 anni dopo la stagione invernale ecco affacciarmi sul fumo del toscano, e come ogni anno vado alla ricerca del tosco più in forma per non rovinarmi la stagione estiva.
Dopo aver provato il Modigliani e sostituendolo la mattina a tutti quei toschi che prima fumavo EV e punte di Garibaldi (quel sapore nocciolato con note pepate si accoppia davvero bene dopo il caffè) e dopo aver fumato quasi tutta la riserva di toschi che stavano a nanna da settembre 2009 ho iniziato a esplorare la qualità attuale dei toscani.
Ho subito comprato un pack di Antico e sorpresona dopo averla aperta davanti al tabaccaio mi ritrovo 5 esemplari tutti con fascia quasi nera, dammene un altro !!, gli ho subito detto; lo apro identico al primo, settimana 49 anno 2009.
In fumata ho riscoperto qualcosa del passato, sapori forti, speziati, piccanti, aromi pronunciati e di grande impatto gustativo.
La fascia si presenta ben strutturata con odore a crudo di un buon Kentuchy paragonabile a quello dell'Originale - cuoio e terra bagnata.
Indubbiamente sono rimasto folgorato dopo un decennio circa di un prodotto che è rimasto per tutti questi anni molto scadente, ma non è tutto oro quello che luccica, se da una parte i sapori rievocano quelli di un tempo da un'altra ho trovato un sigaro troppo fluido nel tiraggio e con una forza nicotinica media, eccetto per alcuni esemplari dove si nota una certa consistenza ma lontano dagli schemi di un tempo.
Sostanzialmente c'è stata un'inversione di tendenza in positivo, certamente come tanti altri prodotti da fumo non bisogna aspettarsi i fasti di un tempo ma la strada è quella giusta, ho acquistato un altro pack produzione 2010 e posso confermare che attualmente c'è proprio un ritorno all'Antico.

Salutamu

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Autore: caporaiss,
Sigaro Toscano
Comments: 19 | Views: 325Last Post by: elio77 (18/5/2010, 09:43)
 

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view post Posted on 24/2/2010, 10:00 by: caporaiss     +1   -1Reply
Da www.lepipe.it:

1.Pipa pulita e asciutta
2.Caricare il tabacco, ben sciolto e al giusto grado di umidità, a piccoli pizzichi: i primi appena deposti in fondo al fornello, gli altri appena premuti. Carica accurata significa buon tiraggio (e buon tiraggio vuol dire evitare boccate a mantice e quindi evitare che la pipa scotti, che la lingua bruci, che si formi troppa umidità, …). Pareggiare con colpi di pollice la superficie del tabacco, eliminare i filamenti che escono dal bordo del fornello.
3.Accendere in modo uniforme su tutta la superficie, aspirando con frequenza ma dolcemente. Usare fiammiferi di legno o accendini a gas. I cerini “appestano” il tabacco.
4.Riaccendere. E’ quasi sempre necessario. Il primo contatto con il fuoco fa sollevare il tabacco. Bisogna allora premere (è il famoso colpo di pollice tra i due fiammiferi; ma conviene usare il pigino), pareggiare la superficie del tabacco e riaccendere definitivamente.
5.Fumare con boccate lente, ritmate, tranquille, distanziate. Che il fumo si veda appena. Chi ha l’abitudine alla sigaretta, pensi che deve fare proprio tutto il contrario. Tirare forte e in fretta provoca tutti gli inconvenienti che inducono ad abbandonare la pipa: calore eccessivo, acquerugiola, lingua irritata. Il giusto (placido) ritmo della pipa si acquista poco alla volta. Di tanto in tanto, premere il tabacco in combustione per ristabilire il tiraggio ottimale. Se la pipa si spegne, si riaccende, niente di tragico. La cenere collabora a una combustione regolare e tranquilla: prima di riaccendere, se mai, si può eliminare quella che esce spontaneamente capovolgendo la pipa.
6.Il fumo della pipa non si aspira, non si manda “giù” (dove andrebbe a finire, altrimenti, la superiorità sulla sigaretta e il minor danno fisico?), lo si assapora tra palato e naso. Il fumatore di pipa non brucia il tabacco, lo gusta.
7.Si può riaccendere anche più volte, ma non conviene ostinarsi a fumare il fondiglio umido e compatto, che a volte può formarsi nel fornello. In questi casi, meglio buttare che rischiare il disgusto.
8.A fumata finita, svuotare il fornello servendosi del curapipe e lavorando con delicatezza. Eliminare cenere e residui di tabacco. Mai battere la pipa contro una superficie dura, neppure il tacco della scarpa.
9.Soffiare energicamente nel bocchino e quindi passare due o tre volte lo scovolino con movimento di vai e vieni. Naturalmente, senza aprire la pipa, operazione pericolosissima a pipa calda.
10.E così vi siete preparata anche la prossima pipata.

Edited by caporaiss - 24/2/2010, 11:03

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Autore: caporaiss,
Pipa
Comments: 20 | Views: 600Last Post by: andros67 (25/2/2010, 22:32)
 

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