Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





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B_NORM    
view post Posted on 31/12/2021, 16:17 by: fantesaverio     +1   +1   -1Reply
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L'importanza del vuoto

All'americano che aveva commissionato il lavoro, il risultato non piacque, gli sembrava un po' spoglio. Chiese di riempirlo. Ma l'autore giapponese, Seitei Watanabe, disse di no.
- "Perché no? Perché non aggiunge qualche altro elemento?"
- "Perché se riempio il quadro, a lui non resterà spazio per volare".


Buon anno, Illustrissimi Accademici.

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Autore: fantesaverio,
Pittura,
Poesie
Comments: 12 | Views: 572Last Post by: Bob74 (23/4/2022, 22:03)
 

B_NORM    
view post Posted on 23/2/2020, 18:39 by: fantesaverio     +1   +1   -1Reply
DECALOGO CONTRO LA PAURA.

1. Le passioni, quelle intime e quelle civili, aumentano le difese immunitarie. Essere entusiasti per qualcuno o per qualcosa ci difende da molte malattie.
2. Leggere un libro piuttosto che andare al centro commerciale.
3. Fare l’amore piuttosto che andare in pizzeria.
4. Camminare in campagna o in paesi quasi vuoti.
5. Capire che noi siamo immersi nell’universo e che non potremmo vivere senza le piante mentre le piante resterebbero al mondo anche senza di noi. Stare un poco di tempo lontani dai luoghi affollati può essere un’occasione per ritrovare un rapporto con la natura, a partire da quella che è in noi.
6. Viaggiare nei dintorni. Il turismo è una peste molto più grande del coronavirus. È assurdo inquinare il pianeta coi voli aerei solo per il fatto che non sappiamo più stare fermi.
7. Sapere che la vita commerciale non è l’unica vita possibile, esiste anche la vita lirica. La crisi economica è grave, ma assai meno della crisi teologica: perdere un’azienda è meno grave che perdere il senso del sacro.
8. La vita è pericolosa, sarà sempre pericolosa, ognuno di noi può morire per un motivo qualsiasi nei prossimi dieci minuti, non esiste nessuna possibilità di non morire.
9. Lavarsi le mani molto spesso, informarsi ma senza esagerare. Sapere che abbiamo anche una brama di paura e subito si trova qualcuno che ce la vende. La nostra vocazione al consumo ora ci rende consumatori di paura. C’è il rischio che il panico diventi una forma di intrattenimento.
10. Stare zitti ogni tanto, guardare più che parlare. Sapere che la cura prima che dalla medicina viene dalla forma che diamo alla nostra vita. Per sfuggire alla dittatura dell’epoca e ai suoi mali bisogna essere attenti, rapidi e leggeri, esatti e plurali.
Franco Arminio

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Autore: fantesaverio,
attualita'
Comments: 107 | Views: 3,751Last Post by: fantesaverio (22/1/2021, 12:06)
 

B_NORM    
view post Posted on 29/7/2019, 13:22 by: fantesaverio     +1   -1Reply
Il Carabiniere arrivò di fronte a Dio, in attesa del suo turno, sperando che le sue scarpe fossero lucide, scintillanti come i bottoni della divisa.
"Fatti avanti, vecchio guerriero, cosa devo fare di te? Hai sempre porto l'altra guancia? Hai frequentato come si deve la mia Chiesa?"
Il Carabiniere alzò le spalle e rispose: "No, Signore, immagino di no, perché chi di noi porta armi non può essere sempre un santo.Ho dovuto lavorare spesso di domenica, e il mio linguaggio a volte era tremendo, e mi è capitato di essere violento perché il mondo è un posto duro. Ma non ho mai preso una monetina che non fosse mia, anche quando facevo un sacco di straordinari e i conti di casa schizzavano alle stelle.
E non ho mai ignorato nemmeno una richiesta di aiuto, anche se magari tremavo di paura, e qualche volta, Dio perdonami, ho pianto come una femminuccia. Lo so che non merito un posto tra questa gente, non mi volevano mai avere intorno, a parte quando dovevo scacciare le loro paure. Se hai un posto qui per me, Signore, non serve che sia grande. In vita mia mi sono sempre accontentato, quindi se non hai molto da darmi, io capirò."
Si fece silenzio intorno al trono, dove di solito si affollano i santi, mentre il Carabiniere restava dritto in silenzio aspettando il giudizio del suo Dio.
"Vieni ed entra, mio carabiniere, hai portato bene i tuoi fardelli, ora cammina in pace per le vie del Paradiso, all’Inferno ci sei stato abbastanza.

Fonte:
http://anctalamo.weebly.com/racconti-e-poesie.html

Edited by fantesaverio - 29/7/2019, 23:31

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Autore: fantesaverio
Comments: 18 | Views: 516Last Post by: fantesaverio (15/8/2019, 11:24)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/11/2018, 16:30 by: fantesaverio     +1   -1Reply
Toscano Originale Selected del 2007, confezione humidor Kelermes da 30 pz.

Se volessimo analizzare il tiraggio e la combustione direi che parlano le foto, tre fiammiferi per l'accensione e l'argomento è chiuso.
Doverosamente, non posso astenermi dal raccontare le mie impressioni di fumata, pratica in cui non sono bravo e per la quale perdonerete le imprecisioni, anche se il proposito principale di questo post non è quello.
Ho sentito aromi di frutta secca con riflessi burrosi, su tutti nocciola e noce.
Legni stagionati con caratteristiche di finezza sorprendenti, sentore elegante e finissimo.
Le note di tostatura sono deliziose, un alone di affumicatura avvolge la fumata assieme ad un leggero pellame.
Modesti e piacevolissimi accenni piccanti di pepe nero solo nell'ultimo terzo.
Il palato rimane pulito e fresco, "pronto" ad accogliere a dovere di puff in puff l'intensità, la complessità e nitidezza degli aromi.
In soldoni una pietra miliare del sigaro italiano.
Se ricorda qualche prodotto attuale? La risposta è CTS.
Ad onor del vero, l'aspetto in cui il S. eccelle rispetto ai suddetti è l'equilibrio, il bilanciamento tra la intensità aromatica e la forza fisiologica del S., secondo me, raggiunge la perfezione.

Capisco che avere la fortuna di fumare un sigaro del genere sia raro perciò, proprio per questo motivo, considero la fumata odierna la mia "piccolissima" e personalissima commemorazione del Bicentenario del Toscano, niente a che vedere con la prosopopea di MST.
Vi dirò, Ill.mi Accademici che avete avuto la pazienda di leggere questa mia sciocchezza, che in queste due ore abbondanti di un insignificante sabato di novembre, le numerose veementi critiche e accuse a MST, in molti casi condivisibili, si sono ridotte ad un sussurrato mormorio... Il potere di un semplice e allo stesso tempo straordinario sigaro italiano fatto a mano, di kentucky curato a fuoco. :D

Ah, dimenticavo, le foto!

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Autore: fantesaverio,
Sigaro Toscano
Comments: 24 | Views: 718Last Post by: fantesaverio (18/11/2018, 16:58)
 

B_NORM    
view post Posted on 29/1/2018, 18:41 by: fantesaverio     +1   -1Reply
Da quando sono in Accademia ho mantenuto la chiusura di questo brano nella mia firma ma, nè qui nè in rete, prima di oggi avevo mai trovato il resto dello scritto. Ora lo riporto di seguito dopo averlo copiato di sana pianta dal volume "Sigari Toscano" perché, a mio avviso, nella nostra amata AdFL non poteva mancare.

Il profumo del sigaro Toscano.
Nell'alloggio che mia madre aveva affittato per la villeggiatura, così come nella nostra casa a Torino, la camera del prefessor Giuseppe Bargilli, mio nonno materno, diffondeva il delizioso e rassicurante aroma del Toscano. L'affetto profondo che mi legava al mio nonno, alla sua bontà e alla sua intelligenza, si identificavano magicamente con quell'aroma. E capitò che servendo io messa al parroco del Favàro, e passando poi con lui in sacrestia, per aiutarlo a ripiegare i paramenti, e seguendolo infine nell'attigua canonica dove la vecchia Gina aveva preparato il caffellatte anche per me, capitò insensibilmente attraversassi successivi, sfumati, voluttuosi olezzi, dal medioevale incenso al paesano caffellatte e al penetrante Toscano. Non mio nonno, ma il parroco del Favàro mi offrì, dopo una di quelle colazioni, il primo Toscano della mia vita.
[ ... ]
Mentirei però se raccontassi di avere adottato il Toscano, e soltanto il Toscano, dall'adolescenza fino ad oggi. La quasi assoluta innocenza del Toscano è stata una scoperta che ho fatto a poco a poco: credo che lasciai passare almeno venti anni prima di decidermi a rifiutare ogni altra fumareggia.
[ ... ]
Il Toscano è un bene che godiamo ci piace all'odore e al gusto, entrandone in contatto anche prim di accenderlo. Non esiste, tra nei e il Toscano, un'idea che si frappone: nessuna attesa di qualcosa che non conosciamo. Il naso e le gengive, le papille gustative e odorifere, finiscono anche loro, per trasmettere al sangue la nicotina, ma la trasmettono in un tempo infinitamente più prolungato, e in una quantità infinitamente minore. Senza contare che, malgrado questa lentezza, la forza del Toscano è tale da avvertirci quando arriva il momento che dobbiamo smettere di fumare. Se siamo uomini di buona volontà, il Toscano non ci tradisce mai. Il Toscano ci offre sempre, con la sua intima violenza, il migliore antidoto, la migliore difesa contro gli eccessi del fumo.

Mario Soldati.
Tratto da "Il profumo del sigaro Toscano" - Bologna 2010.

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Autore: fantesaverio,
Letteratura,
Sigaro Toscano
Comments: 11 | Views: 655Last Post by: il Monco (23/7/2018, 13:37)
 

B_NORM    
view post Posted on 22/12/2017, 19:33 by: fantesaverio     +1   -1Reply
E' un'altra cosa perchè in Accademia ci si saluta con un sorriso, una calorosa stretta di mano o un abbraccio, guardandosi negli occhi da amici, e si passeggia sottobraccio, senza il bisogno di apparire diversi da quello che effettivamente siamo: noi stessi.
Perchè alcuni Accademici di fresca iscrizione si fanno trovare presenti alla chiamata con simpatia e partecipazione.
Perchè il gruppo dei giovani avanofili non manca mai di dare il suo fondamentale, fresco e competente apporto. Grandi!!!
Perchè le mitiche sezioni Campania e romana trovano sempre la maniera di essere presenti.
Perchè un Accademico che ha un paio di Moro in più, li offre a te per primo. Grazie Michele-michelewrz.
Perchè uno spassosissimo Accademico si fuma una Spingarda in 55 minuti e subito dopo appiccia un cubano da paura. SuperCamillo!
Perchè un Accademico decide di partecipare volando dalla Sicilia a Bologna, e da lì in auto sino a Pistoia, come se fosse la cosa più normale da fare per partecipare all'evento. Grande Luciano-Lux77.
Perchè un Accademico, allietandoti l'oretta di viaggio dall'aeroporto alla meta con amichevoli e piacevoli chiacchere (e indicazioni stradali), ti dice "non fumo più toscani, ho qui due Selected uno per te e uno per Ugo". Grazie di tutto Giuseppe.
Perchè per rimediare una gaffe fatta cinque anni prima con un Accademico a cui si era offerto un sigaro che non gli era piaciuto, gli si dona uno dei migliori sigari che hai in cambusa. (Speriamo che questo ti piaccia Ugo!).
Perchè presentandosi, la gentile consorte di un Accademico, ti può chiedere "tu sei il poeta?" e da lì conversare con entrambi di poesia e di vita. Seriamente. Grazie Giancarlo-Agro e Veronica.
Perchè può capitare che una Accademica vinca un P.I.F. senza nemmeno saperlo. (Amelita-Dority ;) )
Perchè ci si può permettere di chiamare "nipotino" un Moderatore Accademico leggendo sul suo viso un sincero e affettuoso apprezzamento (Gianluca-Magnum).
Perchè una Accademica rivolgendosi a tutti i presenti con il sorriso, si prodiga per tutta la serata facendo la "fotoreporter", immortalando, nelle immagini e nei ricordi, una serata magnifica. (Grazie, Francesca-M.Grace).
Perchè imbattendosi casualmente in due Accademici in quel momento appiedati, si caricano in macchina al volo, e si continua il viaggio insieme. Frank90-Francesco & M.Grace-Francesca. ;)
Perchè ci si rammarica per quegli Accademici che avrebbero desiderato sinceramente essere presenti ma che, per vari motivi, non sono riusciti ad esserlo.
Perchè il titolare di una casa produttrice parla da pari con i suoi "clienti" e lo fa con una onestà intellettuale, sincerità ed una passione disarmanti, offrendo con gen...

Read the whole post...



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Autore: fantesaverio,
Atmosfere
Comments: 33 | Views: 986Last Post by: fantesaverio (6/1/2018, 15:40)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/5/2017, 14:06 by: fantesaverio     +1   -1Reply
“Soffio via”

Basasti le foglie su di un fiore spiccato,
con ogni perla sfilata dalla collana
blandisti l’aria imperterrita
affinché l’acqua si spegnesse col fuoco.

Sei il ricordo tenace della foglia
che non atterrisce all’intento del fuoco,
si è fatta l'ora : l’aria si meravigli
della noncuranza degli arabeschi,
le rimarrà celato sotto la cenere
il luogo ove ti perderai.

Nell’accondiscendenza delle labbra
covi una brace circospetta
e là dove ti aspettavi una fine
rinasce e s’avvolge di respiri
il tuo conto alla rovescia.

Io non ti smorzo,
non trascuro questa brace,
l’impalpabile controsenso della vita
si rivela più chiaro
quando lo soffio via
assieme al tuo fumo.

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Autore: fantesaverio,
Poesie
Comments: 17 | Views: 185Last Post by: fantesaverio (18/5/2017, 17:48)
 

B_NORM    
view post Posted on 28/10/2011, 14:45 by: fantesaverio     +1   -1Reply
Sfogliando un vecchio libro di testo, mi sono imbattuto in questo racconto di fantascienza (del 1954), uno dei pochi di questo genere che la prof. di Italiano propose alla classe; rimasi così sorpreso da questa lettura che non l’ho mai dimenticata. Quindi mi permetto di condividere queste poche righe con Voi, Ill.mi Accademici, sperando che vi piacciano come sono piaciute a me.

LA SENTINELLA
di Fredrick Brown


Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame freddo ed era lontano 50mila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia d'anni, quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano mandato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della galassia... crudeli schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all'erta, il fucile pronto.
Lontano 50mila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.
Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante e senza squame...

tratto da “Tutti i racconti” (1950-1972), Fredrick Brown, 1992, A. Mondadori Editore



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Autore: fantesaverio,
Fantascienza,
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Comments: 17 | Views: 417Last Post by: maroo (23/12/2011, 14:24)
 

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