Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





Il Blog degli Utenti di
Accademia del Fumo Lento

Sigari, Pipa, Tabacco



Statistics
F_STATS
AdFL Blog have:
341 articles, 5,342 comments

Most users ever online was 2,173 on 15/2/2024, 22:32

1 member is celebrating his/her birthday today: Alex Turk (53)




Ultimi Articoli

Tags
Come usare questo blog (1)
attualita' (3)
Autore: Accademia del Fumo Lento (1)
Autore: Alma del Sud (2)
Autore: Al_Raiss (1)
Autore: andros67 (3)
Autore: antondp (18)
Autore: Antongius73 (1)
Autore: Balcanik (2)
Autore: caporaiss (5)
Autore: ciccalo (2)
Autore: cliff0rd (1)
Autore: Dino. (1)
Autore: DonAntonio6 (1)
Autore: Dufresne (1)
Autore: DuncanMcGnuls (2)
Autore: eldynet (1)
Autore: elio77 (3)
Autore: Eric Vornoff (1)
Autore: facile.af (3)
Autore: Fagotto Korov'ev (1)
Autore: fantesaverio (8)
Autore: FioInfinity (1)
Autore: G. P. M. P. (1)
Autore: Garcia76 (3)
Autore: Gian5454 (1)
Autore: gilupo68 (1)
Autore: Giuseppe 65 (1)
Autore: Granduca Leopoldo (1)
Autore: Griso62 (2)
Autore: HoliverRoma (1)
Autore: Hologon (1)
Autore: J.Cook (51)
Autore: kaneda986 (1)
Autore: Kinski (16)
Autore: l4z4rus (14)
Autore: Lady M (7)
Autore: LazzaroS.Andrea (9)
Autore: Lev Thermen (3)
Autore: marco1972 (3)
Autore: Marlon70 (23)
Autore: Masho93 (2)
Autore: Mastro Grandolfo (1)
Autore: Metalinox (5)
Autore: Mimmogpg (3)
Autore: mitch13 (1)
Autore: Montecristonumerodue (46)
Autore: munaffo (1)
Autore: muttleyfaqualcosa! (4)
Autore: NCH (5)
Autore: Nolby (4)
Autore: nonno merin (6)
Autore: Orcohiba (1)
Autore: peppedas (1)
Autore: Purosinfumo (1)
Autore: Quincey (1)
Autore: Raff75 (2)
Autore: reloba (1)
Autore: robyrobx74 (1)
Autore: sricatti (1)
Autore: thehusky (1)
Autore: Urlo33 (2)
Autore : viktorjey (1)
Autore: XT3 Fus3r (1)
Autore: ziofelice (1)
Autore: _marvin_ (2)
Autore: __NERO__ (1)
Abbinamenti (7)
Acquisti (4)
Ambasciatore Italico (1)
Amici (3)
Atmosfere (16)
Bicho (1)
Bourbon (3)
British humour (3)
Classico (1)
Collezionismo (7)
Conservazione (4)
Consigli (17)
Diritti (15)
Divieti (23)
Drink (1)
Esperienze (22)
Fantascienza (2)
Forma delle pipe (2)
Infanzia (2)
interviste (3)
Letteratura (6)
libero mercato (1)
Marketing (3)
McChrystal's (1)
Occasioni conviviali (5)
Oil curing (3)
Padre (1)
pazzia (4)
Pensieri (93)
Percorso (3)
Personaggi famosi (3)
Pipa (47)
Pipa AdFL (2)
Pipa in tutolo (10)
Pittura (1)
Poesie (3)
Popolare (1)
poschl (1)
Racconti (23)
Ricordi (8)
schmalzler (1)
Sigari (10)
Sigaro Toscano (22)
snuff (2)
Sondaggi (1)
Storia (1)
Tabacchi da fiuto (1)
Tabacchi da pipa (23)
Tabacco (3)
Toscano (1)
Video (1)




B_NORM    
view post Posted on 8/4/2016, 17:45 by: J.Cook     +1   +1   -1Reply
Mi piacerebbe ricominciare a fumare la pipa.
Di tanto in tanto mi salta in mente.
A volte me lo scordo per mesi e mesi.
Son passati alcuni anni.
L'altro giorno mentre passeggiavo ho incontrato un giovinotto che fumava la pipa.
Una brutta pipa.
Ed io non son più un giovinotto. Dicono gli anni.
Ma a braccetto una bella ragazza. E sorridente. E quasi imbarazzata da quel fumar la pipa del suo compagno, cosi strano e fuori dal mondo, direi eccentrico, per lo meno in strada, per lo meno qui, per lo meno nel 2016, e del mio sguardo a fissare tale stranezza.
Accenno un sorriso di cortesia e cambio strada.
E cambio pensiero.
E me ne sto per dimenticare per altri mesi e mesi.
E forse anni.
Appunto, gli anni.
Verranno queli giusti.
Quelli in cui coltivare un buon vizio.
Il migliore di tutti i buoni vizi.

Tags:
Autore: J.Cook,
Pipa
Comments: 6 | Views: 196Last Post by: pcn (17/4/2016, 11:13)
 

B_LOCKED    
view post Posted on 16/3/2011, 18:21 by: J.Cook     +1   -1Reply

La strada ferrata non ha contribuito solo a portare sull'orlo dell'estinzione bisonti e indiani.
Anche nella nostra penisola la ramificazione della rete ferroviaria a fine Ottocento ha creato un certo subbuglio a livello ambientale, forse non a tutti conosciuto.
Una pianta importata dall'America, la robinia -o pseudoacacia- fino ad allora poco più che una curiosità esotica in forniti giardini botanici, venne prescelta per ricoprire le scarpate ferroviarie,allo scopo di arginarne l'erosione e consolidarne la superficie.

Un'altra pianta, autoctona, fino ad allora vanto della vasta area forestale italiana, in virtù di certe sue qualità di resistenza, venne prescelta per la produzione delle traversine della strada ferrata: la roverella (quercus pubescens), forse la più umile delle quercie, ma non la meno interessante. Ci fu dunque un disboscamento selvaggio di roverella, ed al contempo, attraverso i gangli della rete ferroviaria, la robinia raggiungeva ogni meandro della nazione (fenomeno non solo italiano, in verità europeo).

Ma se della roverella, pianta autoctona, tutto si conosceva (legno pregiatissimo da ardere e ghiande per sfamare suini), della "novità", la robinia poco si sapeva, e gran parte di quel poco, pare, fu un equivoco.
Fu prescelta per la sua crescita rapidissima, ma anche per le ramificatissime radici che si credeva potessero efficacemente sostenere i pendii delle scarpate ferroviarie. Solo molto più tardi si scoprì che l'apparato radicale era sì ben ramificato, ma del tutto superficiale ! Utile , dunque, solo per piccoli fenomeni erosivi, non per prevenire smottamenti veri e propri.
In compenso la specie ha fatto la fortuna, grazie alle proprietà mellifere, degli apicoltori, che ne ricavano un miele pregiato : quello comunemente detto "d'acacia".
Un'altra caratteristica dibattuta, inerente questa specie arboricola, che appartiene alle leguminose e, come tale, crea una simbiosi con batteri azoto-fissatori nel terreno, ovverosia lo arricchisce. Ma la questione pare controversa: è una pianta tanto rapace e i composti azotati hanno una durata non molto lunga, tanto da insinuare il dubbio che in realtà l'unica specie ad approfittarne è essa stessa, pappandosi tutto prima ancora che altre piante possano insinuarsi nell'area al termine della vita della robinia che, dal punto di vista ecologico, volendo pensare alla vita di un bosco come ad una parabola in continua ascesa e poi discesa e via dicendo, rappresent...

Read the whole post...



Tags:
Autore: J.Cook,
Pensieri
Comments: 5 | Views: 225Last Post by: fantesaverio (19/3/2011, 18:48)
 

B_LOCKED    
view post Posted on 15/3/2011, 17:00 by: J.Cook     +1   -1Reply

il Celtis Australis (volgare : Bagolaro), pianta diffusa nell'intera area sovra-mediterranea, dalla penisola iberica a quella anatolica e oltre (maggiori informazioni : www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=7687 ), è una presenza simpatica nel mio angolo di bosco. Ammirevole per tenacia e discrezione.

Non forma boschi estesi, o unici, è invece presente a piccole macchie, con discrezione, perfettamente integrato col resto della vegetazione, sulla quale non esercita nessuna pretesa egemonica.
Si accontenta anzi di zone rocciose e sassose. Nel mio bosco ve ne sono alcuni esemplari cresciuti interamente nella roccia, approfittando di una piccola crepa. Si dice abbiano radici fortissime, in grado di spaccare i sassi e frangere la roccia.
E' da considerarsi "nefasta" perchè, nonostante le notizie trovate in rete che accreditano il suo legno come "molto buono per la combustione", per esperienza diretta garantisco trattarsi di legno leggero, a metà strada fra il pessimo fico e la discreta robinia, attestandosi nell'area della betulla. Ma la sua particolare tenacia, e la sua capacità di crescere dove neppure i rovi oserebbero, ribaltano a suo favore i pareri di molti, ed anche il mio.
Dal punto di vista estetico, il suo portamento ,tendenzialmente modesto e poco imponente, unito al fogliame dal colore poco vivace e con sfumature verde-oliva , ne tradiscono l'origine mediterranea, ma non tanto da risultare un pugno nell'occhio.
Interessantissima la sua longevità, che supera di slancio quella del faggio (300 anni circa) arrivando ai 500-600.
Un albero di prim'ordine, insomma, nonostante il suo carattere schivo. Apparentemente albero "pioniere", in realtà sintomo di maturità dell'equilibrio boschivo.
Un ospite gradito.

Tags:
Autore: J.Cook,
Pensieri
Comments: 6 | Views: 255Last Post by: pograri (16/3/2011, 17:12)
 

B_LOCKED    
view post Posted on 15/3/2011, 12:02 by: J.Cook     +1   -1Reply

Originaria della Cina, molto diffusa anche in Giappone, ha messo piede in Europa a metà dell'Ottocento come albero ornamentale, con conseguente naturalizzazione ove le condizioni lo hanno permesso, raggiungendo in certi luoghi lo status di albero infestante, anche grazie alla sua crescita sorprendentemente rapida.
Per maggiori informazioni : www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=14413
-------------------------
Nel mio piccolo angolo di bosco (500-800 metri sul mare), e sui terrazzamenti fino ad un decennio fa coltivati a vite, hanno creato boscaglie di notevoli dimensioni, soppiantando, nel ruolo di "pianta pioniera" le più tradizionali betulle, ed anche l'infestantissima robinia.
Quel che conosco di quel bosco e della sua vita (di certo empirico) l'ho appreso da mia nonna, che se non fosse per le scarpe ai piedi, si potrebbe pensare abbia le radici ella stessa da tanto la sua matrice spirituale è piantata in quella terra aspra.
E questa conoscenza, basata su una visione utilitaristica dell'ecosistema, ossia legata alla pancia -per ovvie ragioni-, le categorie cui possono appartenere gli alberi sono solo due: faste e nefaste.
Quelle "buone" sono caratterizzate dalla produzione di frutti edibili oppure dalla produzione di un buon legname da ardere (ciliegi, castagno, roverella, carpino, faggio etc....), quelle "cattive" sono invece caratterizzate dall'impossibilità di estrarci qualcosa di utile.
La Paulownia rientra a pieno titolo nelle "nefaste". La legna è pessima, leggerissima, brucia male, fa molto fumo e scalda poco. Le radici non sono a fittoni, ma sono quasi rizomatose, come tuberi legnosi. Non ha frutti, ed in più occupa spazi altrimenti adatti ad altre specie, di buon interesse visto che l'area è compresa fra il "castanetum" ed il "fagetum" con digressioni che definirei quasi mediterranee ("lauretum di tipo fresco").
Ma la modernità, si sa, ha sconvolto l'economia che gravitava attorno a queste risorse, inibendo anche la selezione da parte dell'uomo.
Ironia della sorte: nelle pieghe di questo sconvolgimento, che assume in altri casi risvolti spettrali in certe sue manifestazioni e decadimenti, in questo caso pare avere un lieto fine. Romantico direi, dato dalla bellezza svavillante della fioritura primaverile e dal foliage molto ombroso e, dato la grandezza delle foglie, quasi esotico.
Ma, con una visione d'ampio respiro, anche ecologico: pare infatti che abbia grande valore come pianta pioniera, riuscendo ad inverdire zone povere di nutrimenti , sassose,grazie alle sue radici che sono in grado di assorbire composti azotati trascurati da altre specie ...

Read the whole post...



Tags:
Autore: J.Cook,
Pensieri
Comments: 4 | Views: 3,385Last Post by: Marlon70 (15/3/2011, 20:32)
 

B_LOCKED    
view post Posted on 7/2/2011, 16:01 by: J.Cook     +1   -1Reply
Quando a febbraio...

visuale sulle Alpi Retiche


Temperature attuali in Europa


Tags:
Autore: J.Cook,
Atmosfere
Comments: 4 | Views: 160Last Post by: J.Cook (7/2/2011, 18:01)
 

B_LOCKED    
view post Posted on 24/1/2011, 18:39 by: J.Cook     +1   -1Reply


Edited by montecristonumerodue - 25/4/2011, 19:33

Tags:
Autore: J.Cook
Comments: 19 | Views: 360Last Post by: montecristonumerodue (28/1/2011, 06:25)
 

B_LOCKED    
view post Posted on 9/10/2010, 17:04 by: J.Cook     +1   -1Reply

di Víctor Montoya*
L’8 ottobre 1967, dopo avere liberato il tuo ultimo combattimento nella Quebrada del Yuro e cadere alla mercé dei tuoi nemici, la gamba ferita da una pallottola e la gola infiammata dall'asma, il tuo diario di campagna ed altri documenti scritti con la tua calligrafia, sono caduti nelle mani delle forze armate. Cioè, passarono dal tuo zaino di cuoio ad una scatola da scarpe che fu depositata come segreto di Stato nell'Alto Comando Militare Boliviano; il tuo orologio Rolex, che ti tolse un soldato poco dopo la tua cattura, passò al polso del colonnello Andres Selich; il tuo fucile, quel fucile che avrei voluto ereditare per caricarlo sulla spalla come tu lo avevi portato durante la lotta, cercando di infiammare l'animo della rivoluzione latinoamericana, passò nelle mani del colonnello Centeno Anaya, che lo prese senza sentire la stessa emozione di felicità che provò Inti quando ti conobbe nella Casa di Calamina, a Ñancahuazú, dove tu gli stringesti la mano da compagno, mentre un altro gli consegnava la sua carabina M-2; la tua pipa, con la quale degustasti l'ultima boccata di fumo, come chi è disposto ad aspettare con serenità l'ora della morte, la regalasti al sergente Bernardino Huanca che si comportò in modo gentile con te. Ma il capitano Mario Teran si affrettò e gridò: La voglio io! La voglio io! Allora tu, guardandolo con infinito disprezzo, hai ritirato il braccio e gli hai detto: No, a te, No.

A La Higuera rimanesti varie ore vivo. Ti rifiutasti di parlare coi tuoi aguzzini ed hai avuto il coraggio di sputargli in faccia. Ma i mercenari, disposti a compiere le istruzioni della CIA, decisero di eliminarti nell'atto, per poi inventare la versione che eri caduto nel combattimento della Quebrada del Yuro, e non che eri stato catturato vivo e giustiziato tra le quattro pareti della scuola de La Higuera. Il tuo assassino fu lo stesso sottufficiale che volle impadronirsi della tua pipa, che, ubriaco ed assaltato dalla paura, entrò nell'aula ed eseguì l'ordine di eliminarti. Ma fu tanto grande l'impressione che gli causasti che, interrogato dalla stampa, confessò: Quello fu il peggiore momento della mia vita. Quando arrivai, il Che era seduto in un banco. Quando mi vide, disse: “lei è venuto ad ammazzarmi”. Io mi sentii spaventato ed abbassai la testa senza rispondere. Allora mi domandò: “Che cosa hanno detto gli altri?” (riferendosi ai guerriglieri Willy e il Chino). Gli risposi che non avevano detto niente, e lui rispose: “Erano uomini coraggiosi!”. Io non osai sparare, in quel momento vidi il Che grande, molto grande, enorme. I suoi occhi brillavano intensamente. Sentii come se fosse sopra di me e quando mi guardò fissamente, provai nausea. Pensai che con un ...

Read the whole post...



Tags:
Autore: J.Cook
Comments: 13 | Views: 1,401Last Post by: Lazzaro Santandrea (21/10/2010, 15:09)
 

B_NORM    
view post Posted on 25/8/2010, 16:09 by: J.Cook     +1   -1Reply
Image and video hosting by TinyPic
Nonostante molti produttori di pipe e tabacchi da pipa si rifacciano ostinatamente (e ostentatamente) a più o meno vetuste tradizioni, ad una classicità, a tempi passati, baffi....pescatori....marinai.....vecchia inghilterra.....ammiragli.....minatori......nobiluomini ed altre figure ottocentesche, mi chiedo se nel gesto , o, per meglio dire... nella scelta del fumare la pipa oggi, anno 2010, non vi sia invece una scintilla di vita. Scintilla che ovviamente gli uomini del business della pipa non sono in grado di cogliere, e se anche lo cogliessero non sarebbero capaci o non vorrebbero assecondare.
Ma partiamo dalla scintilla.
Apparteniamo noi fumatori di pipa ad un sottoinsieme sociologico, ossia quello dei tabagisti. Ma c'è qualcosa in noi lentofumatori che ci divide dal resto del sottoinsieme: il nostro vizio, il nostro piacere non sono stati impacchettati in cartocci rettangolari, suddivisi in porzioni con filtri usa e getta ad uso di un consumo compulsivo, sfrenatamente compulsivo, facile e veloce, tanto veloce e tanto compulsivo da far passare il prodotto consumato in secondo piano....ossia non siamo delle apatiche vacche da mungere e spremere.
Ogni volta che ci accendiamo la pipa e ci godiamo la fumata siamo già scappati dal mondo turboglobalizzato&omologato. E questa è la scintilla: fumare la pipa è, oggi, per certo una scelta. E, come ogni (scomoda?)scelta genera consapevolezza di noi stessi....ci rende vivi in un mondo di consumatori lobotomizzati.
Riusciamo a vivere il nostro piacere con libertà, siamo in fondo come gli hippie che scoprirono quanto fosse divertente e naturale girar con le chiappe e le tette al vento, destando scandalo ....e celatissima invidia.
Ma questa cosa i business-man della pipa, come già dicevo, o non la capiscono o non la vogliono capire.
Vivono di rendita e pensano ancora di rivolgersi ad un pubblico ottuagenario che via via scomparirà, o forse pensano che sì fumano anche i giovani.....ma poi la pipa costosa se lo può permettere solo il brizzolato.
Quando capiranno...l'estate dell'amore sarà già finita.
Pace e amore :lol:


Tags:
Autore: J.Cook,
Pensieri
Comments: 14 | Views: 266Last Post by: Raff75 (26/8/2010, 16:43)
 

B_NORM    
view post Posted on 19/8/2010, 17:50 by: J.Cook     +1   -1Reply
Image and video hosting by TinyPic
in realtà si amano ?

Tags:
Autore: J.Cook,
Sigaro Toscano
Comments: 8 | Views: 306Last Post by: Gab86 (2/9/2010, 18:19)
 

B_NORM    
view post Posted on 23/7/2010, 16:06 by: J.Cook     +1   -1Reply
Image and video hosting by TinyPic
in questi tempi mi tornano in mente sempre più frequentemente le parole del mio tabaccaio di fiducia allorchè decisi di comprare quelli che sarebbero stati i miei primissimi tabacchi.
Il giovanotto barbuto e paffuto che mi servì, e al quale tuttora mi rivolgo con fiducia, la fece ben semplice: i tabacchi da pipa che vanno per la maggiore sono quelli aromatizzati, perchè al giorno d'oggi il fumo è mal visto, e l'aromatizzazione è il giusto compromesso: se la pipa profuma , tutto di guadagnato, se ha un cattivo odore .....una grana in più.
Nelle latte quelli classici.
Nelle buste quelli che seguono maggiormente le mode, che cambiano con gli anni

Precisa la sua idea, e semplicistica.
Il sol dell'avvenire era dunque negli aromatizzati, e la spiegazione, per quanto semplicistica, non faceva una grinza.
E, come tutte le idee molto pratiche e basate sulla funzionalità, gira e rigira e rigira ancora......un senso ce l'hanno, e per nulla superficiale !
ora, non mi interessa per nulla scatenare una discussione fra pro e contro gli aromatizzati, anche perchè questo è il blog, non uno spazio di discussione, ma anche perchè in fondo non mi interessa, ognuno deve fumare ciò che gli piace.
ma lascio una riflessione: è davvero l'ultimo dei parametri da valutare la "room note" ???
E' proprio vero che non ci importa niente quello che pensano gli altri del nostro fumo?
o meglio....riformulo la domanda: siamo sicuri di aver capito il piacere che può darci il ben impressionare le persone che ci circondano anche con il fumo di pipa ?
Uno strumento forse troppo poco considerato ?
Ad ognuno le proprie conclusioni.


Tags:
Autore: J.Cook
Comments: 18 | Views: 344Last Post by: -Seraph- (28/7/2010, 16:11)
 

Search: