Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





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view post Posted on 11/10/2010, 10:11 by: Lev Thermen     +1   -1Reply
Con l’occasione della realizzazione della Pipa AdFL 2011, abbiamo il piacere di ospitare, seppure virtualmente, Alessandro Grandolfo, artefice e costruttore delle pipe Mastro Grandolfo.
Alessandro è un giovane artigiano pugliese, che vanta uno stile del tutto personale nella professione di pipemaker: coniugare il recupero di tecniche e di manualità davvero artigianali, vecchio stile diremmo, con caratteristiche più moderne quali la scrupolosa attenzione per i materiali e l’impegno per realizzare forme personali libere dagli schemi spesso imposti dalle lavorazioni standardizzate.

Alessandro, qual è stato il percorso che ti ha portato a conoscere ed amare le pipe fino a farne una professione?


Io sono cresciuto e ho studiato a Bari, ma tre volte l’anno, in occasione della Pasqua, dei 4 mesi estivi e del Natale, passavo tutto il tempo con i nonni materni, nel Salento, con mia grande gioia. Il mio incontro con la pipa e’ avvenuto molto presto all’età di 6 anni, visto che mio nonno materno, Cosimo, costruiva pipe sin dagli anni ‘50. Lui aveva una tabaccheria nella piazza del paese, erano gli anni della Grande Ricostruzione del dopoguerra. All’epoca le tabaccherie vendevano sigarette sfuse, uno, due, cinque pezzi e i pagamenti, vista la povertà diffusa, erano sempre posticipati. Egli ebbe, quindi, l’idea di integrare la sua attività con una piccola produzione di pipe fatte a mano e di accendini ricavati dai bossoli dei proiettili che all’epoca era fin troppo facile trovare in giro. Da quanto mi raccontava l’iniziativa ebbe un discreto successo, anche se al livello locale. Il suo laboratorio andò avanti fino alla sua morte, a metà degli anni ‘80. Il mio primo ingresso in quel piccolo, magico posto risale all’estate del 1975. Fui folgorato. Non so come spiegarlo, ma mi sembrava di essere nel laboratorio di Mago Merlino. Per me era gioco ed avventura. Imparai ben presto a rifinire una pipa e non molto a crearla dal ciocco di radica o di ulivo. Con l’esercizio e col tempo perfezionai le tecniche e ne appresi di nuove... ero una spugna. Fin quando, come ho anticipato, il nonno morì... e con lui il laboratorio. Io avevo 15 anni. La perdita del nonno fu anche la fine della mia avventura, così mi concentrai sugli studi e approfondii l’altro interesse nato due anni prima, nell’82, con l’arrivo in casa di un commodore Vic-20. L’informatica. Di quest’ultima ne feci la mia professione.
La pipa ho cominciato a fumarla all’età di diciotto anni, e non c’è stata mai fumata che non mi abbia riportato alla mente quel piccolo e magico laboratorio.
Nel 2007 decisi di cedere alla mia passione, e misi su un laboratorio tutto mio con la ferma intenzione di perpetuare l'eredità del nonno. All’inizio tutto è stato difficile, considerato che da Lecce, bellissima città dove vivo, il resto dell’Italia è lontano... molto lontano. Trovare i fornitori e gli attrezzi di lavoro giusti mi ha impegnato moltissimo, avevo il sostegno morale di soli due am...

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Autore: Mastro Grandolfo,
Autore: Lev Thermen,
interviste,
Pipa AdFL
Comments: 18 | Views: 1,422Last Post by: gianpa51 (10/11/2010, 19:09)
 

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view post Posted on 8/10/2009, 12:52 by: Lev Thermen     +1   -1Reply
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GENERE: FILM HORROR
Trama:
Il dottor L, nel compiere i suoi esperimenti sulla conservazione e sul "condizionamento" dei sigari toscani, il 3 Agosto 2005 decide di rinchiudere, in un barattolo di vetro a tenuta stagna, una selezioni di sigari toscani: alcuni orginali, dei garibaldi e un extravecchio. Nel barattolo fu inserita anche una bella spugnetta umidificante, bella zuppa di acqua.
Alcune vicissitudini fanno sì che il barattolo venga dimenticato in un cantuccio, e riscoperto solo 4 anni più tardi.

A quali aberranti mostruosità ha dato origine l'incauto e spregiudicato esperimento del dottor L ?


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Iniziamo con la riesumazione dei corpi.
Quando ho aperto il barattolo, la settimana scorsa, i sigari erano tutti ricoperti da una peluria bianca e puzzavano chiaramente di muffa.
Al tatto erano belli morbidi, umidi: in 4 anni l'acqua è stata assorbita dai sigari (in quantità!) e non è mai evaporata.
Ho spazzolato via la muffa secca dai sigari, poi con un intruglio di liquori vari e un batuffolo di garza ho inumidito le fasce dei sigari per dargli un'ulteriore "sanificata".... insomma. Poi ho lasciato evaporare il liquore in eccesso, e ho messo i sigari in un contenitore (l'astuccio da 8 originali che era uscito tempo fa) ad assestarsi un po'.
A distanza di una settimana e due giorni i sigari sono ancora umidificati, anche se non più zuppi come lo erano inizialmente.
Nonostante siano stati bagnati dal liquore hanno ancora un po' di puzza di muffa.

Ora sto fumando un'originale.
Appena messo in bocca, tirando da spento, sentivo il gustaccio di muffa, poi una volta accesso e fatti due tiri il sapore cattivo è diminuito (ma stando attenti si continua a sentire). Il sigaro sembra quasi più leggero del solito originale. Il gusto è morbido e rotondo, ben amalgamato, ma affievolito nelle caratteristiche tipiche del toscano. E' riconoscibile come toscano, ma non come Originale.
Il sigaro è rovinato dal sapore latente (molto leggero però) di muffa, ma a parte questo non è infumabile, è solo diverso.

Morale della favola, anzi del film:
Quando fate esperimenti, ricordatevi di controllarli! E non dimenticatevene.
I sigari alla muffa sono fumabili ma nonve lo consiglio.
Fare un esperimento come il mio (anche se incidentale) è sconsigliabile, e sopratutto è uno spreco di sigari.
Ma sopratutto:







I TOSCANI SOPPO...

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Autore: Lev Thermen,
Conservazione,
Sigaro Toscano
Comments: 23 | Views: 625Last Post by: Lev Thermen (10/10/2009, 20:46)
 

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view post Posted on 12/7/2009, 15:05 by: Lev Thermen     +1   -1Reply
Vi riporto qui sotto un articolo che riguarda il fumo nelle aree ESTERNE delle stazioni ferroviarie, per ora, venete.
Cosa dire? Io la trovo una cosa davvero vergognosa.

Io sono un sostenitore dell'uso dei mezzi pubblici, ho preso quotidianamente il treno per molto tempo, e continua ad usarlo per molti miei spostamenti. Sono un buon cliente di Trenitalia (o come diavolo hanno chiamato le ferrovie).
Come tutti i clienti di questo servizio, però, conosco però tutti i risvolti negativi dell'uso di questo mezzo. Ne elenco un po' per chi non li ha a mente:
-Ritardi, dovuti alla neve, alla pioggia, al troppo caldo, al troppo freddo, al troppo umido, al troppo secco, a qualsiasi cosa. Sulla mia linea ho stimato 70% di viaggi con ritardo pari o superiore ai 5 minuti, e un 40% abbondante di ritardi superiori ai 1o minuti.
-Parco treni risalente a qualche epoca preistorica. Ho sentito dire che hanno trovato un Neanderthal chiuso nella ritirata.
-Pulizia, questa sconosciuta. Lo stato di pulizia delle carrozze è cosa vergognosa, e oltre sorche sono spesso danneggiate. Ho visto diverse volte pulire i treni tra una corsa e l'altra: in 3 o 4 persone che per allenarsi ai 200 metri piani sfrecciano da un vagone all'altro agitando o trascinando inutilmente presunti strumenti per la pulizia.
-Igiene pari a quella delle sponde del Gange. Salmonella a go-go: finisce sui giornali l'ennesimo caso, e allora cosa pensano i dirigenti? che basta chiudere le ritirate qualche giorno per risolvere i problemi! Io mi son beccato una malattia dermatologia (TROPICALE!), cosa da nulla, ma comunque il medico non ha avuto dubbi: provenienza treni italiani. Evidentemente è la noma
- Sicurezza.... vabbè lasciamo perdere. Potrei dire delle porte che rimangono aperte tra una stazione e l'altra, ma ci sono cose ancora più gravi che poi leggiamo sui giornali.
- Personale: per 1 che fa bene il suo lavoro 5 sono degli s****** maledetti.
- Controlli del personale: un bel giretto per cercare il poveraccio che tra una cosa e l'altra ha dimenticato di obliterare il biglietto, 50€ di multa da pagare immediatamente o 115€ se non hai i 50 dietro, e poi se Jack the Ripper facesse fuori mezzo treno non se ne accorgerebbe nessuno.
- Controlli sul marciapiede: ultima novità! Il treno arriva con 15 minuti di ritardo, tutti i passeggeri escono di corda per correre a lavoro ma.... 2 ferrovieri miopi e con tutta la calma del mondo si mettono a controllare i biglietti, prolungando il ritardo...
-.....
Mi fermo qui per il momento.

Bene, in tutta questa m**** di situazione cosa vanno a pensare i Signori delle strade ferrate?
Di fare cassa in qualche modo, e quale modo migliore se non barricarsi dietro la delirante crociata contro il fumo?

-Sui treni è vietato fumare. Questa, devo dire, è una cosa buona. In effetti non ho mai sopportato alle 7 del mattino di respirare l'ara malsana di una carrozza fumat...

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Autore: Lev Thermen,
Divieti,
Pensieri
Comments: 6 | Views: 181Last Post by: elio77 (13/1/2010, 11:25)
 

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