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| Ore 20:30, appena finito di cenare con la famiglia Gianni corse in bagno. Barba, doccia, phon e profumo. Poi dritto in camera da letto a scegliere la camicia ed un paio di jeans comodi. Sistemò il colletto e si avvicinò alla credenza, aprì l'humidor in mogano ed estrasse il suo pregiato Millenium 2012. Lo assaporò a crudo. "Sarà una gran bella serata" pensò. Corse in cucina, emozionato come un bambino il giorno di Natale, salutò la moglie ed i due nipoti, poi imboccò le scale e scese in box. Accese la macchina e si immise in tangenziale. Destinazione: il bar "Da Carmelo".
Giunto al parcheggio spense la macchina, tirò il freno a mano e scese radioso dalla macchina. Osservò l'insegna fatiscente del locale: se non lo avesse conosciuto, non ci sarebbe mai entrato. Varcò la soglia dell'ingresso e si avvicinò al bancone. "Gianni! Era da un po’ che non ti facevi vivo!". Il saluto di Carmelo, entusiasta ed affettuoso come un padre, lo accolse nel piccolo paradiso metropolitano. L'odore di tabacco Kentucky nell'aria e la nube bianca e densa avrebbero messo il voltastomaco ai più, ma per Gianni era puro ossigeno. "Ciao Carmelo! Sì, lo so è da un po’ che non mi faccio vedere, ma per stasera ho grandi progetti!". "Millenium o Moro?" tirò ad indovinare il titolare del bar. "Più tardi lo scoprirai, intanto versami dello scotch." Il locale non era molto spazioso, giusto lo spazio necessario ad ospitare il bancone, una decina di tavoli con quattro sedie ognuno ed un tavolo da biliardo; ma questo bastava a Gianni: un angolo tranquillo, lontano dalla metropoli, dai problemi e dai pensieri. Lì, in quel piccolo spazio, c'erano soltanto lui, il suo sigaro, qualche altro fumatore ed i racconti al limite del surreale dei vari personaggi presenti.
"... Sì, ti dico che l'ha fumato tutto d'un tiro!". "Bello spreco!". Incuriosito dai brusii di un tavolo, Gianni si avvicinò. "Posso sedermi?" chiese. "Toscano o pipa?" rispose uno dei tre che stavano confabulando. "Toscano" rispose Gianni. "Prego allora!". Al tavolo erano seduti Marco, Roberto e Paolo. Il primo era un architetto non praticante, che tirava avanti saltando da uno studio di commercialisti all'altro. Indossava una polo scura che nascondeva la pancetta da trentenne amante della birra. Roberto, il più anziano dei tre, portava una camicia rosa chiaro, sbottonata al punto giusto da far intravedere il petto villoso. Nella vita era un avvocato e riusciva a concedere solo una sera alla settimana alla degustazione di un buon sigaro. Infine Paolo, 25 anni appena compiuti ed aria da latin lover: capigliatura sbarazzina, barba curata, camicia in seta, jeans con risvoltino e mocassini scamosciati beige. Imprenditore nel settore IT, tendeva spesso a vantarsi dei suoi successi e delle sue conqu...Read the whole post...
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- Autore: Masho93,
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- Sigaro Toscano
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