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| Era la seconda metà degli anni sessanta, già fumavo la pipa dai tempi del liceo in forma saltuaria diventata poi una regola entrato in università. Ebbi la fortuna di entrare in "amicizia"-in senso lato- con commercianti del settore che mi fecero spendere un sacco di soldi perché pagando le pipe meno della metà che in negozio mi sembrava di risparmiare. Allora le importazioni non erano codificate come oggi e quasi non esistevano importatori esclusivi, quindi la stessa marca di pipe la potevi trovare in più magazzini. Il primo magazzino col quale venni in contatto stretto era gestito da Concari e Burlini ed era in Santa Maria Fulcorina, in un vecchio palazzo in un piano terra buio, sembrava di essere in una catacomba, Concari era sull'ottantina e c'era sempre mentre Burlini sulla quarantina girava per i negozi con la valigia piena di pipe, non erano persone molto espansive, di poche parole non ti raccontavano niente del mondo della pipa ma avevano marchi prestigiosi come Dunhill, Charatan, Bauer, unitamente a marche più standard come Graco, BC, Chacom, ed un sacco di schiume senza nome col bocchino sia in sintetico giallo, che allora si chiamava Juvelite, che in ambra da blocco, i prezzi erano ridicoli e quindi "risparmiai" molto Poi conobbi Paronelli, che allora aveva un magazzino-ufficio, in via San Vincenzo, dove veniva la mattina, quando ne aveva voglia e si aprì un nuovo mondo: questo personaggio descritto come un duro negli affari dagli addetti del settore, sembrava divertirsi a perdere il suo tempo raccontando ad uno studente sbarbatello come me che dimostrava 16 anni pur avendone più di 20, vita morte e miracoli del mondo della pipa, dei fabbricanti, di come fosse ammanicato, soprattutto coi Francesi, e spuntasse prezzi favorevolissimi rispetto alla concorrenza, mi procurò delle splendide pipe, senza mai dirmi l'artigiano, fiammate e prive di stucchi e difetti, non ho mai saputo con che marchio le vendesse perché per non fregare i negozianti me le diede non punzonate ed una la punzonò col mio nome, poi mi diede anche una Clairmont, marca da lui inventata e seppi anni dopo che venivano fatte da da Spanu, mi invitò varie volte a casa sua dove in un paio di stanze c'era in embrione quello che sarebbe diventato il museo della pipa. Personaggio straordinario dal punto di vista della conoscenza del suo lavoro ed di altri moltissimi campi a cui piaceva molto il rapporto umano...poi gli anni passarono in fretta, io appena potevo scappavo a Parigi dove avevo la fidanzata ed i rapporti si interruppero, poi venne il 68 e ci illudemmo tutti di cambiare il mondo poi incominciai a lavorare dormendo 10 notti al mese con, ogni tanto, qualche domennica libera, la fidanzata dopo essere stata un po' a Milano tornò in America e piano piano, senza accorgecene, diventammo tutti più vecchi. Non c'eran...Read the whole post...
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- Autore: NCH
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