Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





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view post Posted on 3/10/2011, 22:21 by: nolby     +1   +1   -1Reply


Vi racconto di una pipa.

Non credo sia una pipa pregiata. Come tutte le radiche che ho ereditato probabilmente si tratta di un oggetto dal valore contenuto, forse proveniente "dal cesto" o forse ripescata tra gli scarti di qualche ditta famosa.
Neanche la punzonatura mi aiuta a darle un'identità; il nome è leggibile solo a metà e ciò che si intravede è <.....ter pipe made in italy>.
La forma è anonima. Una classica biliard sabbiata nera come di simili se ne vedon tante.

Non mi ha mai regalato una fumata decente:

Fa acqua a catini, devo intervenire più spesso con lo scovolino che col pigino ed in più scalda peggio di un altoforno.
Ma ciò che è perggio è che annulla tutti i sapori.
Il latakia non si sente, con queste miscele sembra di aver in bocca aria calda.
Il virginia pressato lo si sente per la botta di nicotina (accentuata forse dall'alta temperatura) ma le papille gustative non percepiscono nulla.
Perfino il kentucky puro è piatto; gratta in gola ma dei sapori neanche l'ombra.

Una pipa che fuma così male non la consiglierei neanche al mio peggior nemico.

E allora perchè mi ostino, periodicamente, a caricarla ed accenderla sperando in un miracolo?

Perchè questa pipa mi piace in maniera mostrusa.

Il bocchino ha delle dimensioni che sembran fatte su misura sui miei denti ed è leggerissima. Per cui, alla bocca, è quella che mi da il feeling migliore.

Anche da tenere in mano la trovo comoda. Spesso ci giochello e me la faccio rigirare nel palmo.

Ma fin qui, di pipe come questa, sono piene le tabaccherie. Ma questa ha una caratteristica unica e personale:
Proprio questa è la pipa che vedevo da piccolo in sala tra le cose di mio padre, quella che dalla rastrelliera attirava più di tutte la mia attenzione, che più mi incuriosiva.

Non sarebbe difficile trovare un'altra pipa con forma, dimensioni e finitura molto simile...ma non sarebbe vera come lo è questa.

Potrei farlo e relegare questa pipa maledetta all'agolo dei ricordi ed averne una simile come strumento da fumo...ma so che ogni tanto la caricherei pur sapendo di non poterne gustare il tabacco.

Non potrà mai essere la regina del mio piccolo parco pipe, non ne ha le caratteristiche, ma avrà sempre il suo ruolo e il suo posto privilegiato perchè forse il fumo lento non è solo sapore e odore, non è solo gustare un pregiato tabacco; è anche mettere daparte tutto questo per gustare il momento. Il momento di un ricordo che solo questo pezzo di legno che fuma in maniera orribile mi sa dare.





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Autore: Nolby,
Pipa,
Racconti,
Ricordi
Comments: 11 | Views: 703Last Post by: maroo (26/1/2012, 18:02)
 

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view post Posted on 19/8/2011, 23:37 by: nolby     +1   -1Reply
Preparando la partenza per un week-end (nota: week-end = parto sabato mattina torno domenica sera, meno di 48 ore lontano da casa).

Borsa minimale: un cambio, una felpa che nelle valli bergamasche non si sa mai che faccia freddo anche ad agosto, macchina fotografica (che tanto so che la dimenticherò in macchina quando sono in giro) e poco altro.

Viene il dubbio... il grosso scoglio.
In giro per antichi paeselli delle valli bergamasche e, sopratutto, dopo la lauta cena che mi attende mi verrà voglia di una buona fumatina. Cosa mi porto? bella domanda; non posso sapere in anticipo cosa avrò voglia di fumare.

Soluzioni? bho... anzi... ovvio: PORTO TUTTO!!!!

:D :D :D :D

Non proprio tuttto.... ma comunque una rappresentanza della mia piccola tabaccheria che mi conceda di avere un buon ventaglio di scelta.

Per cui:

Toscani (Garibaldi, EV, Antico, TAT, Soldati, Modì, Originale).

Pipa due radiche e una pannocchia accompagnate da tre tabacchi (pur sapendo che per strada ho già trovato un paio di luoghi in cui acquistare miscele che dalle mie parti non si vedono)


... e come se non bastasse... mentre scrivo mi è passato un flash.... accidenti: non ho messo in borsa neanche un caraibico!!!!!


Ma son matto io... o anche qualcun altro quando si concede un paio di giorni di relax fuoriporta non riesce a partire senza portarsi una buona selezione di tabacchi?

Ma forse è normale che relax e lentofumo vadano così d'accordo.
Se ripenso che fino a poco più di un anno fa avrei liquidato la faccenda con un paio di pacchetti di Diana Blu!


Poi che diamine... dobbiamo pur dare sfogo alle nostre passioni!

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Autore: Nolby,
Pensieri
Comments: 10 | Views: 464Last Post by: mister fabio (7/9/2011, 16:00)
 

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view post Posted on 29/6/2011, 22:12 by: nolby     +1   -1Reply
In auto. Cielo grigio che non promette nulla di buono; caldo, molto caldo.
Ad un certo punto, sulla statale il traffico si ferma; si arriva ad un cantiere e le 3 corsie diventano 2, strette, i camion litigano per ottenere strada. Si procede sull'asfalto a passo d'uomo in un tratto dove poche ore prima si filava lisci poco sopra i cento all'ora. Costantemente in prima e con il piede della frizione che si muove in continuazione.
Queste situazioni mi innervosiscono parecchio. Sono ancor più nervoso perchè, purtroppo, sono uscito senza portami nulla da fumare. Metro dopo metro, lentamente, arrivo all'imboccatura di una stazione di servizio.
Decido di fermarmi a comprare un pacchetto di Garibaldi anche se so già che i benzinai dell'alta brianza non son soliti vender toscani per cui mi dovrò accontentare di toscani rinsecchiti e screpolati che da anni giaciono tra lo scaffale delle sigarette e le strisce di gratta e vinci. Mi dovrò acontentare di quel che trovo, ma un toscano in bocca a tener compagnia in queste situazioni ci vuole proprio.

Entro, mi avvicino al bancone e faccio il mio acquisto. Garibaldi.
Con grande sorpresa portano il logo del 150° dell'unita d'Italia. Meglio, vuol dire che avranno qualche mese e non qualche anno come pensavo. Salgo in macchina e li apro. Sorpresa! Sono tutti belli. Ben costruiti, morbidi, umidi e vellutati. Si fatica a trovarne in queste condizioni in tabaccherie che pretendono di definirsi "specializzate" nonostante li trattino al pari delle sigarette. Sono solo un pò più chiari della media... ma per i Garibaldi questo non è un difetto, anzi.
Ne ammmezzo uno spezzandolo a mano come si conviene ad una fumata non programmata, cerco sotto al sedile e trovo dei fiammiferi che avevo dimenticato qualche tempo fa. Accendo con due svedesi e riparto, mi incolonno di nuovo a passo d'uomo; comincia a piovere, poi a grandinare, si procede ancor più a rilento.
La coda però, improvvisamente, da inutile e stressante perdita di tempo diventa un momento per godersi una piacevole sorpresa.

La fumata è all'altezza delle aspettative, un sigaro morbido con sapori erbacei che sembrano sempre sul punto di sbocciare. Era da tempo che non mi godevo così un garibaldi, forse perchè io, erroneamente, lo destinavo solo alle fumate spensierate di quando facevo altro o di quando già sapevo che avrei dovuto spegnere e riaccendere sotterrandone così parte del potenziale di questo sigaro modesto ma dignitoso.

Arrivato a destinazione ho lasciato spegnere questo compagno di viaggio che era lungo ancora qualche centimetro e che forse, avrebbe avuto ancora qualcosina da dare. Scendendo dall'auto mi è venuto spontaneo un pensiero che vorrei condividere con voi:

Spesso spendiamo molti soldi per i toscani di un certo livello, ne spendiamo ancor di più per i caraibibici e se ci orientiamo sui cubani li paghiamo a peso d'oro. Non raramente questi nostri a...

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Autore: Nolby,
Esperienze,
Racconti,
Sigaro Toscano
Comments: 6 | Views: 572Last Post by: juttere (10/7/2011, 19:14)
 

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view post Posted on 13/5/2011, 22:37 by: nolby     +1   -1Reply
Sull'onda della discussione generale sui cocktail apro questo topic per parlare di quello che è "IL" cocktail.

Indeciso se parlarne in abbinamenti o in off-topic avevo pensato inizialmente di aprirlo tra gli abbinamenti perchè il martini è un eccelte compagno di ogni sigaro, dal più dolce e leggero cubano al più rude e possente dei toscani; mi risulta impossibile dire un nome di un sigaro, tra i pochi tipi che ho fumato finora, che non gradirei come accompagnamento di un martini.
Alla fine, in corso d'opera, ho pensato di usare questo argomento per scrivere il mio primo articolo nel blog di AdFL.

Posto la mia ricetta, i miei ingredienti, le mie varianti, i miei riti e vi invito a fare altrettanto.

Tutto comincia con la scelta degli ingredienti.
Non sono un esperto nè di gin nè di vermouth per cui ne ho scelti due commerciali e poco ricercati. Si trovano tranqillamente al supermercato:

Il Bombay sapphire come gin; l'alternativa più diffusa è il Tanqueray, che non ho mai provato (un giorno farò un confronto), mentre evito il diffusissimo Gordon's che, a mio avviso, poco si adatta a questo cocktail.
Il Bombay ha la caratteristica di essere molto aromatico, crea uno sfondo di sensazioni speziate che fa un pò da tela e da cornice ai sapori erbacei e floreali del vermouth.

Come secondo ingrediente il Martini extra dry... scelto non con consapevolezza ma perchè, altrimenti, non saprei dove andare a buttare la testa per sceglierne un'altro.

Per la preparazione vera e propria utilizzo uno shaker metallico che riempio, assieme al classico bicchiera a "Y", di ghiaccio preso dalla parte più bassa del freezer (la più fredda). Agito lo shaker per raffreddare tutto il metallo uniformemente e, con il colino, faccio gocciolare fuori l'acqua creata dal ghiaccio sciolto.

Aggiungo poi il Martini Dry e il Bombay in proporzioni di 1/4 misurate col colino, aggiungo, a occhio, ancora un pò di gin; giusto perchè creare seguendo degli standard matematici inequivocabili non è bello, ci vuole qualcosa di impreciso e non quantificabile... il martini è un dipinto a pennello, non un disegno tecnico fatto con la squadra e il compasso.

Mescolo il tutto delicatamente, molto delicatamente, con un cucchiaio lungo per 15-20 secondi.

Svuoto il bicchiere, lo agito un pò per far cadere le gocce, prendo il colino e ci verso il cocktail.

Prima della guarnizione lo annuso, quasi a pregustarlo, anche se la preparazione non è ancora finita.

Scorza di limone, schiacciata sopra al bicchiere e, a volte, strofinata contro il perimetro, se ne sentirà la presenza quando ci appoggiamo le labbra. L'oliva non la metto quasi mai, anche perchè quelle fresche non le ho a disposizione. Quando ho quelle nei vasetti e mi va ne lavo una e la lascio a mollo nella vodka per un po prima di preparare il cocktail.


Il martini è un attimo di piacere per me raro, raririss...

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Autore: Nolby,
Abbinamenti,
Drink
Comments: 13 | Views: 605Last Post by: alfonsoudine (3/6/2011, 14:02)
 

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