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| Mi sono iscritto su ADFL perché oltre che ad essere in fumatore (globale ho scritto, ma non ho mai fumato sigarette) sono una persona che ama la compagnia, la baldoria e perché no anche le sbruffonate, sempre che il tutto rimanga nei limiti della goliardia e non ecceda. Ho intravisto da subito con l'ingresso in accademia la possibilità di conoscere persone nuove che condividessero con me la passione (sfrenata?) del cosiddetto fumo lento. Detto fatto: ciccalo in breve tempo ha esternato "la bestia che è in lui" e con la complicità di qualcuno della sezione con cui ha tuttora più affiatamento, ha cominciato seppur talvolta criticato ed altre trattato con indifferenza, a cogliere sfumature positive e quel poco di gioia che può regalare il commento di uno sconosciuto magari appena arrivato in accademia che dice: "grazie a tutti per la bella serata, grazie a ciccalo".
Non é di me e del rapporto con questo forum che voglio parlarvi, ma questa breve introduzione sulla mia passione per il fumo e la continua e costante ricerca di consensi di cui ho evidente inconsciamente necessità, mi ha letteralmente fatto approcciare ad una nuova realtà della quale avevo solo sentito parlare ma che temevo non avrei mai avuto l'opportunità di incontrare e che mi proietta direttamente nell' intrinseco di quanto sto per commentare. Chiedo scusa sin da ora se la mia esposizione non è particolarmente fluida, scrivo letteralmente ciò che sento in questo momento in cui mi trovo ancora nella carrozza di un treno sulla strada del rientro a casa.
Durante la pianificazione di una serata fumosa in compagnia, una delle tante ovvero quella del Gran Cenone di Novara (molti ne conservano ancora il ricordo) eccomi sbattere letteralmente contro una piccola realtà che produce un (si vociferava nuovo) sigaro molto simile al nostro amato/odiato storto ma a quanto pare, più sincero. È così che vengo per la prima volta a contatto, con alcuni volti nuovi autori di un altrettanto nuovo brand chiamato Ambasciatore Italico, che molto umilmente si propone a me che non sono nessuno ma solo un fumatore che scrive ogni tanto su un forum. Chiede di poter cortesemente presenziare alla cena che stavo organizzando, sottolineando da subito che si sarebbe pagato le quote di spettanza pro capite ovvero il costo della cena e sarebbe venuta ad offrire una degustazione di sigari oggetto della loro fresca produzione. Stralunato da cotanta umiltà (ma quando mai una casa che fabbrica sigari non solo si propone, ma offre anche i sigari e soprattutto si paga anche la cena?) Decido di accettare quindi l'interazione con il nostro sparuto gruppo di fumatori. Il resto della storia già lo conoscete ma voglio riassumerla in pochi punti: 1) il sigaro degustato é risultato un ottimo sigaro 2) il MOSI ( Moderno Opificio Sigari Italiani) é stato definitivamente innalzato sugli altari della patria nonché consacrato con giudizi positivi su questo...Read the whole post...
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