Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





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Accademia del Fumo Lento

Sigari, Pipa, Tabacco



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view post Posted on 22/12/2017, 19:33 by: fantesaverio     +1   -1Reply
E' un'altra cosa perchè in Accademia ci si saluta con un sorriso, una calorosa stretta di mano o un abbraccio, guardandosi negli occhi da amici, e si passeggia sottobraccio, senza il bisogno di apparire diversi da quello che effettivamente siamo: noi stessi.
Perchè alcuni Accademici di fresca iscrizione si fanno trovare presenti alla chiamata con simpatia e partecipazione.
Perchè il gruppo dei giovani avanofili non manca mai di dare il suo fondamentale, fresco e competente apporto. Grandi!!!
Perchè le mitiche sezioni Campania e romana trovano sempre la maniera di essere presenti.
Perchè un Accademico che ha un paio di Moro in più, li offre a te per primo. Grazie Michele-michelewrz.
Perchè uno spassosissimo Accademico si fuma una Spingarda in 55 minuti e subito dopo appiccia un cubano da paura. SuperCamillo!
Perchè un Accademico decide di partecipare volando dalla Sicilia a Bologna, e da lì in auto sino a Pistoia, come se fosse la cosa più normale da fare per partecipare all'evento. Grande Luciano-Lux77.
Perchè un Accademico, allietandoti l'oretta di viaggio dall'aeroporto alla meta con amichevoli e piacevoli chiacchere (e indicazioni stradali), ti dice "non fumo più toscani, ho qui due Selected uno per te e uno per Ugo". Grazie di tutto Giuseppe.
Perchè per rimediare una gaffe fatta cinque anni prima con un Accademico a cui si era offerto un sigaro che non gli era piaciuto, gli si dona uno dei migliori sigari che hai in cambusa. (Speriamo che questo ti piaccia Ugo!).
Perchè presentandosi, la gentile consorte di un Accademico, ti può chiedere "tu sei il poeta?" e da lì conversare con entrambi di poesia e di vita. Seriamente. Grazie Giancarlo-Agro e Veronica.
Perchè può capitare che una Accademica vinca un P.I.F. senza nemmeno saperlo. (Amelita-Dority ;) )
Perchè ci si può permettere di chiamare "nipotino" un Moderatore Accademico leggendo sul suo viso un sincero e affettuoso apprezzamento (Gianluca-Magnum).
Perchè una Accademica rivolgendosi a tutti i presenti con il sorriso, si prodiga per tutta la serata facendo la "fotoreporter", immortalando, nelle immagini e nei ricordi, una serata magnifica. (Grazie, Francesca-M.Grace).
Perchè imbattendosi casualmente in due Accademici in quel momento appiedati, si caricano in macchina al volo, e si continua il viaggio insieme. Frank90-Francesco & M.Grace-Francesca. ;)
Perchè ci si rammarica per quegli Accademici che avrebbero desiderato sinceramente essere presenti ma che, per vari motivi, non sono riusciti ad esserlo.
Perchè il titolare di una casa produttrice parla da pari con i suoi "clienti" e lo fa con una onestà intellettuale, sincerità ed una passione disarmanti, offrendo con gen...

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Autore: fantesaverio,
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Comments: 33 | Views: 986Last Post by: fantesaverio (6/1/2018, 15:40)
 

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view post Posted on 24/1/2017, 00:27 by: maestrodomenico66     +1   +1   -1Reply
Il punto di corda è il punto più vicino tra la distanza percorsa e il raggio della corda, il punto in cui chi guida smette di frenare e rallentare ed incomincia ad accelerare.
Affrontare la vita tagliando le curve, un'immagine che mi si addice. Sfiorare il guard rail con lo specchietto per poi dare gas al momento giusto, senza essere contratto controllando i movimenti miei e dell'auto con naturalezza, aiutato nella concentrazione dal mio Antico tra le labbra è il massimo.
Chi, come me, passa gran parte della notte (talvolta anche qualche ora del giorno) alla guida sa che le curve sono la bellezza della strada: se non ci fossero andrebbero inventate, un po' come le donne in fondo anche lì si tratta di curve.
Pensate che tristezza e che noia se le strade sarebbero tutte fatte di rettilinei; sarebbero tutti bravi (tranne casi effettivamente irrecuperabili).
Mi capita, talvolta, di leggere discussioni in cui ci si lamenta della fumabilità del nostro amato Antico. Premetto che rispetto e difendo per principio le opinioni di tutti, solo mi permetto un umile consiglio.
Provate a immaginare a fumare il vostro Antico come se foste alla guida in una strada di collina, piena di curve e tornanti, in fondo non a caso si chiama stortignaccolo. Nel momento in cui la fumata diventa più ardua non agitatevi, mantenete la giusta concentrazione aspettate il punto di corda e...tirate.
È solo un consiglio, forse inutile, ma è come avere una moneta da 50 cent.in tasca, prima o poi serve sempre.

D.

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Autore: Mimmogpg,
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Comments: 0 | Views: 62Last Post by: maestrodomenico66 (24/1/2017, 00:27)
 

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view post Posted on 1/4/2015, 09:58 by: Balcanik     +1   -1Reply
LA FELICITA' NELLA SCELTA DI UN TABACCO
Nel mondo della pipa molto risulta essere soggettivo a partire da quelle che sono le occasioni quotidiane per accendere il tabacco nei nostri camini. C’è chi vi si dedica solo la sera dopo la giornata di lavoro o dopo cena, chi già la mattina presto per inaugurare la giornata, chi ha la fortuna di poterlo fare nel proprio ufficio o chi lo fa su di un terrazzo magari affrontando il freddo, chi fuma con la pipa tra i denti camminando per strada piuttosto che comodamente seduto in una poltrona… In base alle condizioni, a noi usuali o imposte dal momento, scegliamo i nostri attrezzi da fumo. Le nostre pipe saranno con camini più o meno grandi, più o meno pesanti o equilibrate, dritte o curve, lisce o sabbiate, più o meno blasonate, a seconda di quello che il momento ci ispira o di quello che nei fornelli ci fumiamo. Anche la scelta del tabacco è soggettiva e nel corso degli anni abbiamo potuto discernere quelli di nostro gradimento da quelli che non lo sono, in base a ciò che le nostre papille gustative ci suggeriscono o che la nostra disponibilità economica del momento ci consente. Le svariate occasioni quotidiane per utilizzarli ci inducono ancora una volta a scegliere, ma nuovamente entra in gioco la soggettività perché c’è chi gradisce gli aromatizzati e chi no, chi ne sceglie uno leggero o meno impegnativo che apra solamente o che conduca la giornata, per giungere poi alla sera con qualcosa di più importante e forse di più forte. Personalmente, negli anni, ho iniziato a cercare quel tabacco che mi consenta di trascorrere, serenamente in sua compagnia dei momenti lieti, non impegnativi, senza doverci pensare troppo. Voglio sapere che lui c’è, che la mia pipa è accesa, che la mia bocca non si scalda e che contemporaneamente sia appagante e non solo un apportatore di nicotina. Insomma, che ci si possa instaurare quel rapporto paragonabile a quello che si ha con un amico che conosci da anni e con il quale non servono parole per essere in perfetta sintonia ed armonia. Quella sensazione di felicità che forse è proprio quello che noi fumatori lenti cerchiamo quotidianamente. Sarà questo il concetto di tuttogiorno di un tabacco? Un tabacco che non ci costringa a troppe riaccensioni, che non ci dia il morso alla lingua ma che allo stesso tempo non se ne stia acceso da solo nel fornello quasi in una sorta di autocombustione. Certo questi sono aspetti spesso in contraddizione tra loro. E’ importante, in tutto ciò, identificare un equilibrio che si ritenga giusto, che ci appaghi. Il comburente o ossigeno che introduciamo nel fornello può dipendere dal mezzo, dal momento o dalla nostra tecnica, ma per il combustibile o tabacco entrano in gioco aspetti diversi che possono dipendere da come con lui si entra in sintonia nella sua gestione o anche solo dalle nostre scelte, perché solo questo sarà fautore della nostra felicità. Mi piace aprirne la confezione, distenderlo sul tavolo e separarne i filamenti, fare in mo...

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Autore: Balcanik,
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Comments: 17 | Views: 314Last Post by: Hologon (2/4/2015, 00:32)
 

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view post Posted on 4/3/2015, 09:22 by: l4z4rus     +1   -1Reply
Esiste un mondo che si cela tra le pieghe della realtá, un mondo - che dico? - un universo nascosto ai piú, celato da stolide immagini di salute che si avvicendano e sovrappongono, affastellandosi l'una sull'altra, ma che si palesa in tutta la sua grottesca coerenza giusto al secondo litro di birra. Non appena le porte della percezione si spalancano, pungolate dall'alterazione, e il favorevole stato di coscienza si fa padrone di noi, ecco che tutte le costruzioni di senso, le sovrastrutture morali e sociali, il principio di non contraddizione, la logica e simili amenitá si sollevano sospinte dal vento della libertá, come gli scheletri delle foglie in un bosco che brucia, e solo i fusti anneriti restano al loro posto - al contempo cadaveri, monumenti e punti di riferimento: ecco che - meraviglia delle meraviglie - al di sotto del velo scorgiamo le nude forme della realtá, libere e scevre degli inutili orpelli che le appesantiscono. D'un tratto, non esistono piú sigarette, sigari o pipe, ma solo tabacco - il nome é suono e fumo; né contano i nomi delle strade, esistono solamente vecchie vie note, seguendo le quali non ci si perde, e nuovi percorsi, che affascinano e ammaliano con le loro lusinghe; non esistono piú giovani, vecchi, ragazzine, ragazze, donne, ragazzini, ragazzi, uomini, ma solo quelli che sono con noi e possono capire, quelli che non sono con noi e non capiscono - né ci interessano. Allora, nel vagare, non conta piú la definizione di reale: quando il mondo si squaderna di fronte ai nostri occhi, nella sua indecifrabile, complicatissima semplicitá, l'alcool, nocchiero della nostra navigazione, ci conduce simile a una guida da una meraviglia all'altra, da una risata all'altra, financo da un pianto all'altro. Anche il tempo, tiranno dei nostri giorni, scandito dagli impegni - piú o meno borghesi - che i pigri considerano irrinunciabili, si piega, stroncato dalla nostra stessa volontá: ogni birra calata, ogni nuovo bicchiere riempito e svuotato é una martellata all'orologio. Fino a quando, svuotate innumerevoli bottiglie, il vagare cessa: allora, l'amico piú fidato é un albero, una panchina o una piazza: mentre il popolino ignaro continua a muoversi affacendato con una meta, noi decidiamo di fermarci. Basta. Pausa. Con gli occhi aperti sulle meraviglie del mondo, non serve neppure piú camminare: é sufficiente l'asfalto, il tabacco che brucia e un amico a fianco. E che il piccolo mondo continui pure a scorrere: noi siamo fermi per quanto ci muoviamo agilmente nel vasto universo.

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Autore: l4z4rus,
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Comments: 20 | Views: 367Last Post by: l4z4rus (10/3/2015, 17:31)
 

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view post Posted on 27/10/2014, 22:38 by: l4z4rus     +1   -1Reply
Il legame con gli oggetti - che siano oggetti di consumo, artistici o, ancora, mere vettovaglie - é spesso, se non il piú delle volte, legato a motivazioni affettive: si conserva, magari per anni o per sempre, un giocattolo dell'infanzia; si tiene come una reliquia il dono della prima fidanzata; restano appese al muro cartoline spedite anni prima da persone ormai lontane; resta, magari relegato in un cantuccio della memoria, un ricordo. Si dice che il ricordo dei gusti sia sempre fallace, o quanto meno alterato: probabilmente é vero, ma chi non ricerca il sapore dei dolci della propria infanzia? Quanti di noi non hanno mai acquistato un pacchetto di caramelle per rievocare anni ormai irrimediabilmente lontani? Beh, sono considerazioni di tal fatta a spingermi in questo territorio per me inesplorato, a tentare di esprimere la mia opinione - se cosí si puó chiamare - su un prodotto del tabacco, anzi su due. In effetti, non mi sono mai avventurato nella terra delle degustazioni, né ho mai visto di buon occhio le cosiddette analisi del testo in ambito letterario: cosí come i Romantici tedeschi teorizzavano l'ascolto musicale inconsapevole, in modo assai meno pretenzioso io mi sono sempre riconosciuto, in quanto al fumo, nel motto "il tabacco sa di tabacco". Nondimeno, é evidente a chiunque che il tabacco non ha un solo gusto, bensí molti: in effetti sarebbe meglio correggere il motto di cui sopra in "i tabacchi sanno di tabacchi". Lungi dall'essere un mero sollazzo linguistico, questa riflessione é foriera di conseguenze: da espressione spesso additata come frutto di faciloneria o insensibilitá gustativa, di colpo la vediamo abbracciare molte piú variabili. Ecco che, potenza della semantica, i tabacchi (indipendentemente dai blend) possono avere infiniti, o perlomeno innumerevoli aromi, senza doversi perdere nei meandri di definizioni talvolta ostiche per i non addetti ai lavori, poco avvezzi al linguaggio dei sommeiller.
Orbene, che gusto avevano i tabacchi della mia infanzia? I miei ricordi spaziano, a titolo esemplificativo, senza pretese di esaustivitá, dall'acre delle Esportazione senza filtro, all'inaccettabile dolciastro dei tabacchi di ricetta olandese (in primis l'Amsterdamer, prediletto da mio nonno, ormai passato a miglior vita), al virile, legnoso sapore dei sigari toscani... Ed é proprio di questi ultimi che vorrei parlare, una volta tanto. Ricordo che fui colpito dal fascino del sigaro toscano sin da ragazzino: complici i film di Sergio Leone, iniziai ad acquistarne nello stesso periodo in cui mi avvicinai alle sigarette. In quel periodo, alla fine degli anni Novanta, non esistevano forum di appassionati, nessuno che conoscessi conservava i toscani in humidor e ben pochi adoperavano il tagliasigari, eppur nessuno fumava toscani interi: ricordo come se fosse ieri le istruzioni del tabaccaio di periferia che mi insegnó a spezzarli con le dita. Un'operazione tutto sommato difficoltosa, con...

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Autore: l4z4rus,
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Comments: 27 | Views: 1,062Last Post by: Domenico Stigliani (6/12/2014, 13:32)
 

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view post Posted on 18/1/2014, 19:21 by: Hologon     +1   -1Reply
Un raccontino senza alcuna pretesa in memoria del Dunhill Standard Mixture di qualche anno fa.



Xavier si era svegliato prima dell’alba e dalle nebbie della pianura padana era risalito al lago, alla città che qualche mese prima era stato costretto a lasciare. Era la Festa padronale, nella sua nuova città, e ne aveva approfittato per raggiungere la vecchia e incontrare gli amici.
Poco dopo esser sceso dal treno si accorse tuttavia che la sua città non gli sembrava più tale: un ostacolo pareva porsi tra lui e le cose che osservava, che tante volte gli erano scivolate sotto agli occhi ed ora, invece, gli apparivano quasi estranee.
Si era posto in un angolo nascosto che permetteva di vedere l’ingresso del suo vecchio liceo e i compagni che uno ad uno arrivavano. Gli parve di incontrare uno sguardo e si allontanò, furtivo, da quella che non era più la sua scuola. Sapeva dove andare: c’era un posto dove si recava sempre quando i conti non tornavano, quando sentiva la necessità di starsene solo, a leccarsi le ferite. Si diresse di buon passo in direzione del lago, scivolando fra le facciate dei palazzi e tra i tanti angoli pregni di ricordi e di sensazioni non ancora sopite. D’un tratto una vetrina attirò il suo sguardo e si ricordò di aver finito il tabacco per la sua pipa, della quale ben percepiva lo spessore, nella tasca interna della sua giacca. Diede un’occhiata distratta alle per lui inarrivabili pipe in vetrina, la stessa vetrina nella quale, nella primavera precedente, il suo desiderio gli aveva ineluttabilmente indicato quali erano le pipe dei suoi sogni e un nome da allora si era ben tatuato nella sua mente: Dunhill. Una volta all’interno della tabaccheria fu colpito da un odore che aveva dimenticato, ma che d’improvviso ricordava: l’umore virò d’improvviso verso lidi più assolati. Un insperato ottimismo lo colse e decise di usare le poche lire che aveva in tasca per comprarsi un tabacco in latta, sapendo già di dover ridurre le sue aspettative per il pranzo. Decise anche che, se pipa non poteva essere, almeno il tabacco sarebbe stato Dunhill. Scelse la latta più austera, priva di disegnini, di un bel rosso scuro. Se la infilò nella tasca del montgomery, soddisfatto, e si diresse verso la sua meta.
Attraversò di gran lena il giardino di una villa sul lago, in direzione di un tempietto ionico, nel quale si sedette appoggiando lo zaino verde militare a una colonna, a guisa di cuscino. Si accomodò alla bell’e meglio e decise che non c’era luogo e occasione migliore per provare il nuovo tabacco. Aprì la latta con una monetina e si stupì per l’aspetto del tabacco, a tratti così scuro, e per l’odore che emanava, ben diverso da quello dolciastro dei tabacchi in busta che fino ad allora aveva utilizzato. Caricò la sua piccola billiard rusticata, priva di nome, e l’accese. La prima boccata lo disgustò e stava per imprecare per aver buttato via quei soldi, quando la seconda boccata gli bastò a capire che la sorpresa era positiva,...

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Autore: Hologon,
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Tabacchi da pipa
Comments: 8 | Views: 249Last Post by: pograri (19/2/2014, 16:33)
 

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view post Posted on 10/1/2013, 23:45 by: montecristonumerodue     +1   -1Reply

Festività fumose e non





Anche queste feste natalizie sono passate. Ieri sera stavo curiosando con piacere tra le pagine di Briarfiles, guardando delle vecchie cartoline di auguri e non ho potuto evitare di notare come fosse una vita che non vedevo un Babbo Natale con la pipa in bocca. Anche lui evidentemente ha dovuto cedere all'invincibile ed instancabile esercito del politically correct e probabilmente si limita oramai a godersi codardemente la sua pipa nella sua casa al Polo Nord. Sempre che sua moglie non sia in casa.
Da parte mia la scorsa settimana stavo viaggiando e fumando un sigaro sull'autostrada che solitamente mi porta dal confine austriaco nel cuore delle Alpi Julie alla Marca Trevigiana e man mano che mi avvicinavo alla pianura notai come le nuvole basse che riducevano la visibilità nel primo tratto della Val Canale avevano lasciato presto il posto al fumo che già da Pontebba aveva deciso di ricordarmi che era il 5.
I falò epifanici sono sempre esistiti. Quando ero alle superiori si era soliti passare da uno all'altro in sella ai motorini ed era una buona occasione per bersi un bicchiere di vino caldo in allegria e rivede ad un anno di distanza, qualcuna delle miss dei paesi vicini. Ma credo che sia solo negli ultimi 10-12 anni, vado a memoria, che questa usanza ha raggiunto livelli di scala industriale.
Per chi non frequenta la zona tra Tagliamento e Piave posso solo dire che il numero e le dimensioni dei falò è tale a far pensare ad una forte foschia se non fosse l'inconfondibile odore di legna che arde e il bruciore alla gola che il fumo riesce a provocare. Fortunatamente per i giovani di oggi il fumo non è generato dal malefico tabacco ma da altra fibra vegetale. Prova ne è che i falò sono tuttora esenti da possibili ritorsioni sirchiane. Se riescono ad abbandonare per un momento lo smart-phone e a procuransi una maschera antigas, me li immagino in occasione dei bei falò, a bordo dei loro motorini in dirittura del prossimo vin brûlé. In quell'occasione Natale è passato da ormai dieci giorni ma se anche dovessero incontrare un Babbo Natale ritardatario sicuramente non potrà appestarli con la sua pipa.



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Autore: Montecristonumerodue,
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Comments: 0 | Views: 237Last Post by: montecristonumerodue (10/1/2013, 23:45)
 

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view post Posted on 14/9/2012, 13:08 by: NCH     +1   -1Reply


Sei, tu ciceronico, tutto contento perché hai comprato una pipa che ti piace, te la fumi e ti ci trovi pure bene, poi...ti viene in mente di postarla su un forum per condividere i consensi
e ricevi per lo più critiche, dalla marca della pipa allo shape, al peso e via dicendo, ci rimani un po' male, ma si sa, i gusti sono gusti, è giusto che ognuno abbia i suoi, così anche tutti lavorano e vendono, anche quelli che fanno pipe mediocri o decisamente pessime, e quindi lo scrivi che ognuno, meno male, ha i suoi gusti, poi.... piano piano pensi a quante volte ti sei astenuto dal criticare le pipe altrui e a quante volte hai visto elogiare delle pipe non meritevoli ed allora la parte peggiore di te fa capolino:
MA QUESTI NON CAPISCONO PROPRIO UN TUBO(inteso come pipa :D )
Ovviamente ho esagerato, giornata ventosa che predispone l'animo a non nobili consigli, ma un fondo di vero, magari anche inconscio, c'è e criticate pure i gusti altrui senza problemi, tanto per voi sarà chi ha postato la pipa che non capisce un tubo! :cry:
Buone fumate a tutti
e fumate quello che fumo io altrimenti........... :corricorri: :corricorri: :corricorri:

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Comments: 6 | Views: 258Last Post by: toscan_vicentin (24/9/2012, 17:44)
 

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view post Posted on 7/2/2011, 16:01 by: J.Cook     +1   -1Reply
Quando a febbraio...

visuale sulle Alpi Retiche


Temperature attuali in Europa


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Autore: J.Cook,
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Comments: 4 | Views: 160Last Post by: J.Cook (7/2/2011, 18:01)
 

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view post Posted on 24/1/2011, 09:51 by: kaneda986     +1   +1   -1Reply
Ci sono momenti un cui una piccola manciata di tabacco, può far diventare una giornata piena di impegni, preoccupazioni e stanchezza, in un lontano ricordo, mentre si è trasportati in un angolo della mente pacato e piacevole.
Regnano il silenzio e gli aromi che solo l'armonia delle boccate delicate alla pipa, possono dare. Aromi che cambiano, mutano, altri che rimangono, come una danza li vedi andare e venire, mutare... fino a scomparire pian piano lasciando un dolce aroma, che ti fa sentire a casa, avvolto e coccolato, e mentre stai li che dolcemente guardi quel piccolo ciocco di radica curato e amato, ti ricordi che la vita a volte sa donare anche dolci esperienze..


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Autore: kaneda986,
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Comments: 1 | Views: 87Last Post by: ElegantementeRude (24/1/2011, 11:26)
 

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