Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





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Accademia del Fumo Lento

Sigari, Pipa, Tabacco



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B_NORM    
view post Posted on 7/5/2015, 01:03 by: cliff0rd     +1   +1   -1Reply
È già passato un anno.
Da cosa direte voi?
Dal benedetto momento in cui ho deciso di spegnere la mia ultima sigaretta.
Nella mia vita di fumatore di sigarette ho sempre lottato per liberarmi e per 3 volte ci sono temporaneamente riuscito, con all'attivo il periodo di maggiore astinenza durato 9 mesi, ma vissuto sempre con desiderio e rimpianto all'età di 20 anni circa.
Ci sono voluti diversi fattori per arrivare al risultato per me sorprendente ed insperato di poter dire che oggi è un anno che non fumo sigarette, anzi che non ne tocco una nemmeno spenta!
C'è voluta la pipa, con il fascino che ha sempre esercitato su di me.
C'è voluto il sigaro Toscano, con la sua forza nicotinica ed i suoi aromi.
C'è voluto il tabacco da fiuto, che tutt'ora mi fa compagnia tutti i giorni.
C'è voluto lo snus, quotidiana fonte di nicotina e piacere.
C'è voluta anche la sigaretta elettronica, che nei momenti di crisi da carenza di gesto compulsivo supplisce egregiamente.
C'è voluta la mia testa dura, che più la cosa si fa difficile più ci godo a resistere.
C'è voluta mia moglie, che non me l'ha imposto, ma solo suggerito.
C'è voluto il mio bimbo, a cui voglio stare accanto per più tempo possibile.
C'è voluta la dipartita del mio amico canide, tragicamente avvenuta nello stesso giorno della felice decisione ed in strani modi legata ad essa.
Ci vuole ancora costanza ed impegno, circondato da gente che fa di tutto per farti riprendere, non sopportando che tu ce la faccia.
C'è voluta l'Accademia, con mille consigli e stimoli per capire che fumare sano forse non si può, ma bene e meglio sì e che bruciare tabacco può essere un piacere anzichè un bisogno.
Un grosso grazie a tutti voi, che direttamente o meno mi avete accompagnato fino a qui.
Ora la strada mi sembra meno faticosa ma si sa, con la giusta compagnia il viaggiare si fa leggero...
Fumate serene

Edited by cliff0rd - 18/7/2015, 00:36

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Comments: 36 | Views: 453Last Post by: Carry (8/5/2015, 07:29)
 

B_NORM    
view post Posted on 26/11/2014, 18:00 by: reloba     +1   +1   -1Reply
Non so se sia le sezione appropriata, magari avrei dovuto aggiungere queste note alla mia presentazione al forum, ma più di me vorrei parlare di tabacchi e per questo scrivo qui anche se necessariamente non posso fare a meno di fare riferimenti personali.
Il tabacco è stato uno degli elementi che hanno caratterizzato la mia infanzia per il semplice fatto che il tabacco è stato fonte di reddito per molte famiglie del territorio dove ho trascorso i primi anni della mia vita prima di trasferirmi in città. Coi miei cugini, i miei zii, i miei nonni ho vissuto in campagna, bassa vicentina. Ho staccato foglia a foglia il tabacco che la sera, seduti sull'aia, si infilavano una dietro l'altra in un filo di ferro. 50 foglie non una di più, nè una di meno. (Filare el tabaco). Il filo di ferro veniva appeso ad un bastone di legno in maniera che fosse disteso e che le foglie pendessero senza quasi toccarsi. Quasi ogni casa di campagna aveva un "secatoio" che non era altro che un capannone fatto in maniera che l'aria potesse entrare da ogni parete per arieggiare le foglie appese ad essiccarre. Quando erano pronte, le foglie venivano sfilate e stirate a mano. Una sopra l'altra sempre cinquanta. Poi veniva il monopolio a ritirarle, lo stesso che in numero controllato dava le piantine da coltivare al tempo della semina. Sarebbero venute dopo le macchine che infilavano le foglie nel filo di ferro, però intanto io ho fatto ora a vivere i racconti sull'aia mentre si infilava a mano il tabacco, sono andato a raccoglierlo in compagnia seduto sul carro trainato dai buoi, era l'alba e ancora non esisteva l'ora legale...
Bei tempi!
Per questo è la pipa che mi ha cercato e non io ho cercato lei.

Le coltivazioni di tabacco sono sparite nel frattempo, nessuno nei campi a staccare foglia a foglia (VERDI!!!) e in quei campi che sono rimasti, passano mostri meccanici a falciare foglie gialle che non riconosco.

Ci vorrebbe un pacchetto di trinciato forte per capire, quello confezionato con la carta verde a forma di saponetta.

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Autore: reloba,
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Comments: 15 | Views: 264Last Post by: Albert III (30/11/2014, 16:06)
 

B_NORM    
view post Posted on 13/11/2014, 15:41 by: CICCALO     +1   -1Reply
Mi sono iscritto su ADFL perché oltre che ad essere in fumatore (globale ho scritto, ma non ho mai fumato sigarette) sono una persona che ama la compagnia, la baldoria e perché no anche le sbruffonate, sempre che il tutto rimanga nei limiti della goliardia e non ecceda.
Ho intravisto da subito con l'ingresso in accademia la possibilità di conoscere persone nuove che condividessero con me la passione (sfrenata?) del cosiddetto fumo lento.
Detto fatto: ciccalo in breve tempo ha esternato "la bestia che è in lui" e con la complicità di qualcuno della sezione con cui ha tuttora più affiatamento, ha cominciato seppur talvolta criticato ed altre trattato con indifferenza, a cogliere sfumature positive e quel poco di gioia che può regalare il commento di uno sconosciuto magari appena arrivato in accademia che dice: "grazie a tutti per la bella serata, grazie a ciccalo".

Non é di me e del rapporto con questo forum che voglio parlarvi, ma questa breve introduzione sulla mia passione per il fumo e la continua e costante ricerca di consensi di cui ho evidente inconsciamente necessità, mi ha letteralmente fatto approcciare ad una nuova realtà della quale avevo solo sentito parlare ma che temevo non avrei mai avuto l'opportunità di incontrare e che mi proietta direttamente nell' intrinseco di quanto sto per commentare.
Chiedo scusa sin da ora se la mia esposizione non è particolarmente fluida, scrivo letteralmente ciò che sento in questo momento in cui mi trovo ancora nella carrozza di un treno sulla strada del rientro a casa.

Durante la pianificazione di una serata fumosa in compagnia, una delle tante ovvero quella del Gran Cenone di Novara (molti ne conservano ancora il ricordo) eccomi sbattere letteralmente contro una piccola realtà che produce un (si vociferava nuovo) sigaro molto simile al nostro amato/odiato storto ma a quanto pare, più sincero.
È così che vengo per la prima volta a contatto, con alcuni volti nuovi autori di un altrettanto nuovo brand chiamato Ambasciatore Italico, che molto umilmente si propone a me che non sono nessuno ma solo un fumatore che scrive ogni tanto su un forum.
Chiede di poter cortesemente presenziare alla cena che stavo organizzando, sottolineando da subito che si sarebbe pagato le quote di spettanza pro capite ovvero il costo della cena e sarebbe venuta ad offrire una degustazione di sigari oggetto della loro fresca produzione.
Stralunato da cotanta umiltà (ma quando mai una casa che fabbrica sigari non solo si propone, ma offre anche i sigari e soprattutto si paga anche la cena?)
Decido di accettare quindi l'interazione con il nostro sparuto gruppo di fumatori.
Il resto della storia già lo conoscete ma voglio riassumerla in pochi punti:
1) il sigaro degustato é risultato un ottimo sigaro
2) il MOSI ( Moderno Opificio Sigari Italiani) é stato definitivamente innalzato sugli altari della patria nonché consacrato con giudizi positivi su questo...

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Autore: ciccalo,
Ambasciatore Italico,
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interviste
Comments: 39 | Views: 1,195Last Post by: CICCALO (23/7/2015, 12:46)
 

B_NORM    
view post Posted on 27/10/2014, 22:38 by: l4z4rus     +1   -1Reply
Il legame con gli oggetti - che siano oggetti di consumo, artistici o, ancora, mere vettovaglie - é spesso, se non il piú delle volte, legato a motivazioni affettive: si conserva, magari per anni o per sempre, un giocattolo dell'infanzia; si tiene come una reliquia il dono della prima fidanzata; restano appese al muro cartoline spedite anni prima da persone ormai lontane; resta, magari relegato in un cantuccio della memoria, un ricordo. Si dice che il ricordo dei gusti sia sempre fallace, o quanto meno alterato: probabilmente é vero, ma chi non ricerca il sapore dei dolci della propria infanzia? Quanti di noi non hanno mai acquistato un pacchetto di caramelle per rievocare anni ormai irrimediabilmente lontani? Beh, sono considerazioni di tal fatta a spingermi in questo territorio per me inesplorato, a tentare di esprimere la mia opinione - se cosí si puó chiamare - su un prodotto del tabacco, anzi su due. In effetti, non mi sono mai avventurato nella terra delle degustazioni, né ho mai visto di buon occhio le cosiddette analisi del testo in ambito letterario: cosí come i Romantici tedeschi teorizzavano l'ascolto musicale inconsapevole, in modo assai meno pretenzioso io mi sono sempre riconosciuto, in quanto al fumo, nel motto "il tabacco sa di tabacco". Nondimeno, é evidente a chiunque che il tabacco non ha un solo gusto, bensí molti: in effetti sarebbe meglio correggere il motto di cui sopra in "i tabacchi sanno di tabacchi". Lungi dall'essere un mero sollazzo linguistico, questa riflessione é foriera di conseguenze: da espressione spesso additata come frutto di faciloneria o insensibilitá gustativa, di colpo la vediamo abbracciare molte piú variabili. Ecco che, potenza della semantica, i tabacchi (indipendentemente dai blend) possono avere infiniti, o perlomeno innumerevoli aromi, senza doversi perdere nei meandri di definizioni talvolta ostiche per i non addetti ai lavori, poco avvezzi al linguaggio dei sommeiller.
Orbene, che gusto avevano i tabacchi della mia infanzia? I miei ricordi spaziano, a titolo esemplificativo, senza pretese di esaustivitá, dall'acre delle Esportazione senza filtro, all'inaccettabile dolciastro dei tabacchi di ricetta olandese (in primis l'Amsterdamer, prediletto da mio nonno, ormai passato a miglior vita), al virile, legnoso sapore dei sigari toscani... Ed é proprio di questi ultimi che vorrei parlare, una volta tanto. Ricordo che fui colpito dal fascino del sigaro toscano sin da ragazzino: complici i film di Sergio Leone, iniziai ad acquistarne nello stesso periodo in cui mi avvicinai alle sigarette. In quel periodo, alla fine degli anni Novanta, non esistevano forum di appassionati, nessuno che conoscessi conservava i toscani in humidor e ben pochi adoperavano il tagliasigari, eppur nessuno fumava toscani interi: ricordo come se fosse ieri le istruzioni del tabaccaio di periferia che mi insegnó a spezzarli con le dita. Un'operazione tutto sommato difficoltosa, con...

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B_NORM    
view post Posted on 17/9/2013, 13:46 by: l4z4rus     +1   -1Reply
Quest'estate ho avuto la fortuna di trascorrere un paio di settimane in Renania, nella regione che va da Bingen am Rhein a Koblenz, patrimonio Mondiale dell'UNESCO dal 2002 grazie alla combinazione di elementi geologici, storici, culturali e industriali.
Potrei riempire decine di facciate nel tenattivo di descrivere una zona magnifica come questa, ma non sarebbe altro che uno stolido esercizio di stile, peraltro già tentato in passato da autori ben più talentuosi del sottoscritto.
Ecco perchè voglio condividere con voi accademici una poesia di Heine, dedicata a Lorelei: secondo la leggenda, molto popolare in Germania, Lorelei era una ondina, figlia del fiume Reno, che, così come le sirene della mitologia greca, attirava a sé gli uomini col suo canto, provocando naufragi e sciagure. Un giorno, per vendetta, un nobile inviò i suoi soldati ad uccidere la creatura: costoro l'avrebbero uccisa, ma venne salvata dal padre Reno, che inviò un cavallo di schiuma che la condusse nelle profondità del fiume, ove trovò dimora.
Da allora, Lorelei smise di costituire un pericolo per i marinai.




Io non so cosa voglia dire
che io sia così triste;
una favola dei tempi antichi
non mi esce dalla mente.

L'aria è fresca e fa buio
e placido scorre il Reno:
La cima del monte risplende
ai raggi del tramonto.

La bellissima vergine siede
là su, meravigliosa,
i suoi gioielli d'oro brillano,
lei pettina i suoi capelli d'oro.

Li pettina con un pettine d'oro
e nel far ciò intona un canto:
esso ha una meravigliosa,
potente melodia.

Rapisce con selvaggio dolore
il marinaio nella piccola nave:
egli non guarda più gli scogli,
guarda solo in su, verso l'alto.

Io credo che alla fine
le onde inghiottano nave e marinaio;
questo col suo cantare
ha provocato la Loreley.


Heinrich Heine


Questa poesia, così come la leggenda che vi soggiace, è molto esplicativa di quello spirito teutonico che ha dato i natali al romanticismo, a cavallo del Sette-Ottocento: uno spirito poetico che permea tutta la zona, costellata di rovine, castelli, vigne e boschi. Un paese di sogno nel quale anche una semplice roccia a picco su un fiume può ispirare meravigliose fiabe e stupende poesie.
Questo è il mio invito a visitarla.

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Autore: l4z4rus,
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Comments: 12 | Views: 158Last Post by: PIPA&TOSCANO (19/9/2013, 11:23)
 

B_NORM    
view post Posted on 23/6/2012, 06:27 by: montecristonumerodue     +1   -1Reply


Tanti Auguri AdFL!




Accademia del Fumo Lento
23 giugno 2005



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Autore: Montecristonumerodue,
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Comments: 0 | Views: 154Last Post by: montecristonumerodue (23/6/2012, 06:27)
 

B_POLL    
view post Posted on 4/5/2012, 04:30 by: montecristonumerodue     +1   -1Reply

Questa pipa forse non mi serve ma ...


[SONDAGGIO]

«Acquisto d'impulso: acquisto non programmato, ovvero effettuato in funzione di uno stimolo improvviso che non tiene conto della convenienza e dell'utilità.»
Wikipedia.it





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Autore: Montecristonumerodue,
Acquisti,
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Pipa,
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B_LOCKED    
view post Posted on 29/6/2011, 22:12 by: nolby     +1   -1Reply
In auto. Cielo grigio che non promette nulla di buono; caldo, molto caldo.
Ad un certo punto, sulla statale il traffico si ferma; si arriva ad un cantiere e le 3 corsie diventano 2, strette, i camion litigano per ottenere strada. Si procede sull'asfalto a passo d'uomo in un tratto dove poche ore prima si filava lisci poco sopra i cento all'ora. Costantemente in prima e con il piede della frizione che si muove in continuazione.
Queste situazioni mi innervosiscono parecchio. Sono ancor più nervoso perchè, purtroppo, sono uscito senza portami nulla da fumare. Metro dopo metro, lentamente, arrivo all'imboccatura di una stazione di servizio.
Decido di fermarmi a comprare un pacchetto di Garibaldi anche se so già che i benzinai dell'alta brianza non son soliti vender toscani per cui mi dovrò accontentare di toscani rinsecchiti e screpolati che da anni giaciono tra lo scaffale delle sigarette e le strisce di gratta e vinci. Mi dovrò acontentare di quel che trovo, ma un toscano in bocca a tener compagnia in queste situazioni ci vuole proprio.

Entro, mi avvicino al bancone e faccio il mio acquisto. Garibaldi.
Con grande sorpresa portano il logo del 150° dell'unita d'Italia. Meglio, vuol dire che avranno qualche mese e non qualche anno come pensavo. Salgo in macchina e li apro. Sorpresa! Sono tutti belli. Ben costruiti, morbidi, umidi e vellutati. Si fatica a trovarne in queste condizioni in tabaccherie che pretendono di definirsi "specializzate" nonostante li trattino al pari delle sigarette. Sono solo un pò più chiari della media... ma per i Garibaldi questo non è un difetto, anzi.
Ne ammmezzo uno spezzandolo a mano come si conviene ad una fumata non programmata, cerco sotto al sedile e trovo dei fiammiferi che avevo dimenticato qualche tempo fa. Accendo con due svedesi e riparto, mi incolonno di nuovo a passo d'uomo; comincia a piovere, poi a grandinare, si procede ancor più a rilento.
La coda però, improvvisamente, da inutile e stressante perdita di tempo diventa un momento per godersi una piacevole sorpresa.

La fumata è all'altezza delle aspettative, un sigaro morbido con sapori erbacei che sembrano sempre sul punto di sbocciare. Era da tempo che non mi godevo così un garibaldi, forse perchè io, erroneamente, lo destinavo solo alle fumate spensierate di quando facevo altro o di quando già sapevo che avrei dovuto spegnere e riaccendere sotterrandone così parte del potenziale di questo sigaro modesto ma dignitoso.

Arrivato a destinazione ho lasciato spegnere questo compagno di viaggio che era lungo ancora qualche centimetro e che forse, avrebbe avuto ancora qualcosina da dare. Scendendo dall'auto mi è venuto spontaneo un pensiero che vorrei condividere con voi:

Spesso spendiamo molti soldi per i toscani di un certo livello, ne spendiamo ancor di più per i caraibibici e se ci orientiamo sui cubani li paghiamo a peso d'oro. Non raramente questi nostri a...

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Autore: Nolby,
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Sigaro Toscano
Comments: 6 | Views: 572Last Post by: juttere (10/7/2011, 19:14)
 

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view post Posted on 10/4/2011, 21:35 by: Garcia76     +1   -1Reply
Uno degli "effetti collaterali" piú divertenti della giornata di oggi a Varese dedicata a Pipe e Fiori é stata la densitá e varietá di pipatori sparsi per le vie del centro.
In un mondo piú grazioso, almeno per me ;) , sarebbe bello incontrare per strada piú persone con una bella pipozza in bocca. E oggi é andata cosí. Anche nelle viuzze non direttamente interessate dalle bancarelle piparie, fuori dai caffé e gelaterie, nel mercatino dell'antiquariato attiguo, la pipa regnava sovrana. Papá con passeggino e pipa (come il sottoscritto), giovani e canuti pipatori, appassionati. Bellissimo.

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Autore: Garcia76,
Esperienze
Comments: 8 | Views: 363Last Post by: maverikk (20/4/2011, 10:18)
 

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view post Posted on 24/3/2011, 13:05 by: Garcia76     +1   -1Reply


Caro Virginia, croce e delizia, amoreodio, incubo e amante di ogni pipatore, rivolgo direttamente a te questa mia pagina come un rito propiziatorio. Una preghiera per attirarmi la tua benevolenza, o perlomeno un po' di clemenza!

Quando, raramente, mi hai dato piacere è stato piacere vero. Autentico nirvana dei sensi. Per il resto, una Waterloo di fumate fallite: amare, bagnate, aspre, piatte, cattive. Scorbutico e delicato, permaloso come nessun altro. Mi distraggo un attimo e mi punisci. In flake poi, sai essere snervante. Quanto tempo ancora dovrà passare prima che io e te si abbia un rapporto decente, di rispetto reciproco? Quante fumate da dimenticare ancora?

Solo nel legno patrio, una bella tutola americana, ti ammorbidisci e infine ti concedi. Sei nazionalista e orgoglioso, ma almeno nella pannocchia mi dai tregua! Nell'italica radica invece son dolori, non riesco a dominarti ma perisco inesorabilmente.

Mi consolo con altri e mi nascondo dietro il latakioso e l'aromatico per non pensare sempre alle mie pene. Ma è te che voglio infine, e prima o poi ti avrò.

Con un sorriso… Garcia


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Autore: Garcia76,
Esperienze,
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Tabacchi da pipa
Comments: 11 | Views: 429Last Post by: nolby (25/3/2011, 13:01)
 

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