Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





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view post Posted on 7/2/2011, 14:17 by: Lazzaro Santandrea     +1   -1Reply
In questi giorni, credo precisamente domani, cade l'anniversario dell'inizio di una grande passione! Quella per i sigari.
Era l'addio al celibato di un mio carissimo amico, quando, dopo cena, uno degli invitati, estrasse un cartoccio che conteneva dei sigari che disse di aver preso a Cuba, appositamente per l'occasione. Tutti ingolositi dal poterci fare immortalare con tanto di sigaro in mano, ne prendemmo uno. Quello che presi io invece non volevo fumarlo subito. Lo presi e lo misi nel tascino della giacca per conservarlo e destinarlo ad altre occasioni.
Usciti dal ristorante parlavo con uno degli invitati che mi donò il suo, quello che stava fumando, perchè non gli piaceva.
Feci il primo tiro con un pò di timore, non per la forza del sigaro o per chissa quale preoccupazione fisica, ma perchè mi sembrava di fare qualcosa che non mi appartenesse. Soffiai fuori il fumo e cambiai lentamente idea. Tiro dopo l'altro mi riscoprii appagato, soddisfatto. Non dal momento di mascolina aggregazione. Anzi ero proprio solo. Ero rimasto da solo, gli altri erano entrati, spegnendolo quasi subito, perchè faceva freddo. Io ero uno dei pochi non ubriachi visto che dovevo tornare da una moglie incinta, mentre gli altri avrebbero goduto ancora per un paio d'anni, chi più chi meno, del celibato. Entrai nel ristorante con il sigaro acceso, nascosto tra le mani, nessuno lo notò stranamente e nessuno mi disse niente anche se, sicuramente ne riconobbero l'odore. Salutai gli amici, i conoscenti ed il caro amico che neanche riusci a riconoscermi.
Salii sulla mia macchina, il mio caro e compianto Z3, con il sigaro acceso. A nessuno, solitamente, permettevo di salire su quella mia macchina, con la sigaretta accesa. Mentre tornavo a casa, a notte inoltrata, pensavo a loro che, con il pullman, stavano per approdare in locali a me ormai lontani. Quelli dove scorrono fiumi di prosecco e metri di gambe abbronzate, uno dei qualsiasi night della zona lago. Ma non ero triste, non provavo invidia, certe situazioni mi hanno sempre imbarazzato, anche quando ero celibe. Io invece, ora, ero in macchina, la mia macchina, che da li a poco con tanti rimpianti avrei venduto per prendere una station wagon che mai mi è piaciuta e mai mi piacerà. Pensando a mia moglie che dormiva nel nostro letto, di lato perchè la piccola pancetta le inizia a dare fastidio. Che bella che è... E mentre penso a questo, mi godo il mio sigaro, che mi sembra buonissimo, anche se non ci capisco un tubo.

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Comments: 20 | Views: 409Last Post by: jackolo (17/3/2011, 22:59)
 

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view post Posted on 7/9/2010, 13:01 by: Kinski     +1   +1   -1Reply
IL MIGLIOR SISTEMA PER ACCENDERE UN MORO

Dopo tanto studio sono finalmente riuscito a trovare l'accendino ideale.
Perfetto con il Moro.



PS: Non so... Mi fa tanto pensare al pennello Cinghiale: "Per dipingere una parete grande serve un pennello grande". :lol:

SPOILER (click to view)
Scusate, ma ogni tanto un po' di leggerezza è necessaria. :)


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Autore: Kinski,
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Comments: 29 | Views: 552Last Post by: Accademia del Fumo Lento (9/9/2010, 22:11)
 

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view post Posted on 31/8/2010, 14:14 by: Lazzaro Santandrea     +1   -1Reply
Come quasi tutti i fumatori che si avvicinano al toscano, ho cominciato con molto entusiasmo e piacere con il Garibaldi.
Dopo una prima scatola e mezza di ammezzati, facendomi coraggio ho voluto provare il sigaro tanto decantato dal mio scrittore preferito :fisch: ovvero l'Antico! nel frattempo gli ho affiancato in ordine: Extravecchio, Classico, Soldati, Antica Riserva ed infine, Originale.

L'antico per la sua piccantezza e per l'intensità di aromi è rimasto finora il mio endetronables! Gli altri invece a rotazione hanno fatto da sostituti.
Il toscano lo fumo poco e molto a periodi, ci sono settimane in cui fumo 4 o 5 ammezzati e poi addirittura sto un mese senza fumarli.

Per chi non li abbia mai dato un occhiata (ne dubito ) questo è il percorso del mitico Ciro.
https://accademiafumolento.forumfree.it/?t=36052727
Io non partirò e non ho intenzione di fumarli alla maremmana, che la reputo troppo noiosa per i miei gusti.

Mezza scatola di Garibaldi l'ho già fatta andare... ed ora, Avanti tutta!

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Autore: LazzaroS.Andrea,
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Comments: 46 | Views: 999Last Post by: Lazzaro Santandrea (19/1/2011, 11:11)
 

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view post Posted on 31/5/2010, 20:16 by: Orcohiba     +1   -1Reply
Vista la preponderante presenza di Toscanisti in questo forum :lol: ho deciso di raccogliere qui, sperando di fare cosa gradita, un po' di nozioni sul tabacco cubano di cui sono composti i Puros Avana, una piccola ricerchina fatta sulla rete e sui libri.

Nel 1717 i reali di Spagna imposero un regime di monopolio sul tabacco, onde poter controllare gli enormi profitti che questo generava, esattamente come accade oggi. Siviglia divenne così la capitale mondiale del sigaro: di colpo tutta la produzione di tabacco proveniente da Cuba non poteva più essere venduta in loco ma spedita via nave alla Spagna.

Il severo controllo posto in essere generò parecchie rivolte fra i Vegueros, i coltivatori di tabacco di Cuba, i quali si videro privati di colpo della possibilità di guadagnare adeguatamente per il proprio lavoro, rivolte che porteranno nel 1723 alla caduta del monopolio, poi ripristinato nel 1761. Dopo uno di questi violenti scontri, degli agricoltori ribelli decisero di spostarsi dalla zona de La Avana e stanziarsi nella parte occidentale dell’isola per poter sfuggire alle persecuzioni e vendere il tabacco autonomamente. Era appena stata scoperta la Vuelta Abajo, il miglior territorio del mondo per la coltivazione di tabacco da Puros Premium.

I terroir, o cru, del tabacco a Cuba sono a partire da est: Vuelta Arriba, suddivisa a sua volta in Oriente -nei pressi di Santiago de Cuba, Guantanamo e Bariay- e Remedios, regione localizzata al centro dell’isola, la più grande ed antica zona di produzione di Cuba, nelle provincie di Trinidad, Sancti Spiritus e Las Villas; Partido, territorio localizzato nei dintorni dell’Avana e fondato come zona di produzione di foglie da Capa agli inizi del XVII secolo; Semi Vuelta, localizzata nel territorio di Consolacion del Sur, adatta ai Semilleros e infine il grand cru Vuelta Abajo, nella provincia di Pinar del Rio. Le migliori foglie per i Puros Avana provengono dai sette distretti in cui è suddivisa la Vuelta Abajo: El Llano, sito fra San Luis e San juan y Martinez -non plus ultra dei territori del tabacco- Lomas, Remates, Guane, Mantua, Costa Norte e Costa Sur. Le migliori fra le Vegas, dette Vegas Finas de Primera, sono 51 e si trovano appunto fra San Luis e San juan y Martinez; di queste dodici sono dedite alla produzione di tabacco Tapado Para Capas Naturales, cioè da Capa.

Il tabacco è una pianta appartenente alla sottodivisione delle Angiosperme, appartenente alla Famiglia delle Solanacee, Genere Nicotianam. Si divide in tre Specie -Rustica, Petunoide e Tabacum- in quattordici varietà e oltre sessanta sottospecie. Quello di cui sono fatti tutti i Puros Avana è chiamato Tabaco Negro Cubano, fino a qualche anno fa utilizzato esclusivamente nelle varianti Corojo, Criollo e Pelo de Oro, derivanti dalla Habanensis sviluppata a sua volta nel 1907.

Il Criollo era usato per la Tripa...

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Autore: Orcohiba,
Sigari
Comments: 10 | Views: 397Last Post by: CICLOPEs (4/6/2010, 21:54)
 

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view post Posted on 3/3/2010, 21:32 by: viktorjey     +1   +1   -1Reply
CUBANI AFFIDABILI E ABBINAMENTI


Nonostante i tentativi dei produttori di cubani di farci divenire tutti dei fumatori di toscano e/o di pipa , o comunque di altre produzioni extra-cubane , esistono ancora degli esemplari nel vitolario che si ergono unici e soli oramai a difesa di un tempo e di un gusto che sta pian piano scomparendo , scemando verso il nulla .
Resistono , paladini di un tempo passato che io spero ritorni il prima possibile .

piccole note chiarificatrici .
Ho indagato nel vitolario classico quindi ho escluso edizioni limitate e regionali .
essendo differente nei vari paesi la diffusioni degli extra-cubani non ho indagato in quel settore .
Riguardo ai distillati , gli abbinamenti della mia ricerca sono solo un esempio , estremamente personale , dunque sono pochi, facilmente reperibili un po' ovunque e ormai piu' o meno conosciuti ed accettati, almeno nelle note di massima che considero per ognuno .
Riguardo agli abbinamenti , seguo in linea di massima il principio dell’affinità , ossia muovermi lungo i sapori/aromi dominanti dell’uno (il sigaro) comuni all’altro (il distillato) , senza per altro precludere un cammino diverso ossia accostare idee e sapori che in comune hanno poco e niente lasciando correre la fantasia in piena libertà alla ricerca di un gusto e di un piacere che è e sarà sempre assolutamente personale .
Questo è il motivo per il quale segnalo distillati conosciuti ai piu’ ed illustro un’idea degustativa semplice , poichè ognuno è libero nella ricerca e padrone del proprio gusto delle proprie scelte .


H.Upmann

Sir Winston -Churchill (julieta 2): 47 x 17.80 / 6.9 - eleganza mai sofisticata rotondo - a crudo note di pepe e terra , una volta acceso terra umida cuoio , sentori di animale spezie ed un vago mielato - fumo denso e ricco, magnificamente opulento al naso i profumi diffusi nell’ambiente .

Magnum 46-Corona Gorda : 46 x 14.30 / 5.6 - sigaro per ogni tempo - le note legnose si accompagnano a spezie ed al torrefatto .un dolce di miele e cioccolato al latte – rotondo e preciso nell'evoluzione .

Connaisseur n°1-Robusto- 48x12.70 / 5.0 -rotondità e forza gentile - sentori di legno e terra bagnata si evolvono nel torrefatto nelle spezie nel pan bruciato .

Partagas

Lusitania-Double Corona-49x19.40 / 7.6 - rotondo e pieno , forte mai aggressivo - bella la complessità aromatica di miele e spezie ,cuoio cacao , legno nobili e pepe . il torrefatto nell'evoluzione si precisa in cacao e caffè , l'animale sempre più nel cuoio.

Saint Luis Rey

Serie A-Corona Gorda-46x14.30 / 5.6 - forte e gentile - rotondo dolce tra legno miele e cacao, un'armonia aromatica che si rincorre per tutta la fumata . senza tralasciare la forza che sonnacchiosa è sempre presente senza passare il confine .

Ramon Allones

Specially selected-Robusto-50x12.40 / 4.8 - complessa armonia - legno caffè spezie , generoso e potente...

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Autore : viktorjey,
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Comments: 8 | Views: 410Last Post by: cicofalz (8/3/2010, 22:15)
 


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view post Posted on 6/2/2010, 17:17 by: Alma del Sud     +1   -1Reply


Tra le diverse amenità che Facebook propone sono riuscito ad imbattermi in qualcosa di più piacevole, la bella nota di un autore che vi ripropongo in questa sede:

Il sigaro, tra i vizi è il più virtuoso poiché è in grado di soddisfare tutti i sensi.
Fumare un buon sigaro soddisfa l'olfatto, quando vieni sedotto dal suo aroma.
Appaga il gusto, quando assaggiandolo ti “eccita” la punta della lingua.
Esalta il tatto, quando con le dita tocchi le foglie che ardono.
Compiace la vista, quando ti soffermi ad osservarlo mentre elegantemente diviene un naturale prolungamento della tua mano.
Il rapporto con il sigaro è estremamente fisico, prima di essere acceso, si palpeggia, ci si gongola nel portarlo al naso per apprezzarne la fragranza, un rito ricco di preliminari proprio come nel far l’amore.
L’arte del fumo lento, è un coccolarsi, è un dedicare tempo a se stessi in una società sempre più avida dei nostri minuti.
E’ un sorseggiare piacevolmente, non un bere per dissetarsi...
...è un corteggiamento d’amore che si fa beffe della ragione.
Ma è anche, segretamente, un vezzo estetico.
E a chi paragona la passione per il sigaro a quello delle sigarette, non posso far altro che rispondere che è la stessa, identica, differenza che passa tra un tracannatore di birra e il perfetto somelier.
Il sigaro è il trionfo dei sensi sul razionale.

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Autore: Alma del Sud,
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Sigari
Comments: 16 | Views: 442Last Post by: _marvin_ (10/2/2010, 16:27)
 

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view post Posted on 16/1/2010, 07:01 by: montecristonumerodue     +1   -1Reply




Un sottoscala per fumare saremo sempre in grado di trovarlo. Il problema sarà quello di non farci prendere in contropiede, senza materia prima.
- Montecristonumerodue -



Francesco alias Caporais mi perdonerà se per dare il titolo a questo mio post prendo spunto dal suo porto sicuro nella discussione dedicata alla possibile scomparsa dei tabacchi Ashton dagli scaffali italiani (Brutta notizia per gli amici pipatori!). Il messaggio di Franceso oltre ad essere chiaro è anche molto positivo. Mi ricordo però di quando qualche mese fa mi sono trovato a regalare una vaso di circa cinquecento grammi di Dunhill Nightcap a Pat, l’organizzatore delle serate pipiche al club di Rome (GA). La gioia di Pat nel ricevere tale quantità era tanto visibile quanto comprensibile: inaspettatamente, senza preavviso, il Nigthcap, la sua miscela preferita, era scomparsa dal mercato statunitense, insieme agli altri prodotti Dunhill. E lui era stato preso in contropiede, con una sola latta peraltro già incominciata. Non che in passato non avesse pensato di mettere qualche quantitativo da parte, ma vista la disponibilità di una scorta virtualmente infinita, aveva sempre posticipato la decisione e continuato ad acquistare il Nightcap seguendo i suoi fabbisogni settimanali o mensili. All’opposto io, quasi due anni prima, quando ricominciai a fumare tabacchi da pipa ebbi l’impulso di acquistarne la soprammenzionata quantità dopo averne fumato nemmeno una latta intera. Una decisione fallace, visto che con il tempo scoprii che molte miscele latakiose non facevano per i miei gusti, ma sicuramente positiva per Pat. Lieto fine quindi? Sì, se non fosse che prima o poi anche quel mezzo chilo finirà e Pat ripiomberà nella più profonda disperazione. Di tabacchi ce ne sono tanti. Però per Pat il Nightcap ...

Faccio un ulteriore passo indietro. Io non sono mai stato un collezionista di oggetti e nemmeno di tabacchi. Sono però un accumulatore, almeno in fatto di tabacco. Per il tabacco ho sempre avuto una spinta ad acquistare e mettere da parte. L’ho sempre fatto. Ed il motivo principale non è quasi mai stato l’interesse per l’invecchiamento quanto la volontà di crearmi una scorta. Qualunque cosa sarebbe potuta accadere, ma io la mia scorta di sigari l’avrei avuta. Magari da fumare di nascosto, nel sottoscala dove prima o poi le leggi antifumo ci relegheranno, ma l’avrei avuta. Il problema è che non essendo un collezionista, sia per carattere e che disordine mentale, non ho mai associato a questo impulso un metodo che avesse del razionale in merito a cosa accumulare, con che frequenza ed in che quantità. ...

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Autore: Montecristonumerodue,
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Tabacchi da pipa
Comments: 9 | Views: 767Last Post by: caporaiss (18/1/2010, 17:23)
 

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view post Posted on 28/12/2009, 02:59 by: montecristonumerodue     +1   -1Reply

... qualcuno prima o poi deve pur inaugurarlo questo blog ...



In tanti anni di meritata carriera, non mi sono mai privato della possibilità di provare qualcosa di nuovo, se me ne capitava l’occasione. Fortunatamente di occasioni non me ne sono mai mancate altrimenti forse starei ancora fumando toscanelli. Non che fumare solo toscanelli sia di per se un problema, ammesso che lo si faccia a ragion veduta. Quello dei toscanelli potrebbe sembrare un esempio facile, ma è giusto per fare un esempio, appunto, visto che con quelli ho cominciato. All’estremo opposto del listino potrei parlare di colui che decide, per chiusura mentale o giusto per fare valere una posizione, di comprare solo Dunhill. O solo Avana, se ce ne fossero ancora. Se mi fossi ridotto alla “monofumata” per dirla in una parola sola, Toscanello, Avana, Dunhill o quant’altro, mi sarei perso anni di gran fumate e chissà quante altre mi perderei in futuro. Certo, con i sigari sto diventando sempre più abitudinario ma se il marchio di Ginevra e qualche altro dominicano sono il mio punto di arrivo posso dire senza esitazione di aver provato negli anni passati con il sigaro in mano veramente di tutto e di tutte le nazioni e tutto sommato con gran soddisfazione. Sul terreno del tabacco trinciato non sono un gran esploratore e la mia preferenza sembra essersi stabilizzata sui virginia con solo alcune divagazioni sul tema. Ma posso anche dire che una o due nuove miscele al mese non le rifiuto, anzi. Ma è soprattutto sugli strumenti che non ho preclusioni. L’ultimo acquisto, per la verità un regalo forzato con due mesi di anticipo sul mio compleanno, è stata una pipa Falcon che già sto apprezzando dopo le prime fumate. Quello immediatamente precedente è una cutty di un artigiano italiano che mi sto godendo con del buon tabacco Semois. E nel frattempo sto continuando il rodaggio di una bulldog inglese, regalo natalizio anticipato. Ma se voglio farmi una generosa fumata di FVF, generosa in quantità e intensità di sapore, non esito a tirare fuori la mia ormai fida ed insaporita Frehand della Missouri Meerschaum. Insomma, la mia pipa non è monomarca, non è monoforma. E diffido sempre più non tanto di chi è monomarca e monoforma (soprattutto se lo è dopo vent’anni di esperienza con quella marca e quella forma) ma di chi cerca di vendere ad altri una tesi monomarca e monoforma (curva o dritta non importa) tanto sostenibile quanto lo è quella di coloro che mi dicevano “dopo l’Avana il nulla”.

Sul forum di Accademia del Fumo Lento non esito mai a dare i miei consigli, ma spesso e volentieri li accompagno con delle note in calce, tanto per mettere in guardia chi legge sulla relatività di quello che scrivo. Ma c’è un consiglio che mi sento di dare in totale sicurezza sapendomi certo della validità di ciò che scrivo, se non altro per esperienza: non facciamo gli struzzi. Anzi, fors...

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Autore: Montecristonumerodue,
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Comments: 10 | Views: 285Last Post by: fcamil (29/12/2009, 13:13)
 

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view post Posted on 30/9/2005, 04:00 by: montecristonumerodue     +1   -1Reply


Il sigaro perfetto é un piramide contenuto in un box da 10 di provenienza svizzera, targato XLB FEB 05. E` un regalo di un amico non troppo esperto di sigari ma quanto basta per capire che é il presente che non può non essere apprezzato da qualunque aficionado. Attraversa baldanzoso la frontiera con i sui nove fratelli così diversi fra loro, ignaro del pericolo, e mi arriva dopo nove giorni di viaggio da un’aria condizionata all’altra, in una valigetta ventiquattr’ore.
Rimane quaranta giorni nella vetrinetta prima di rivedere la luce e rivelare quanto sia .... bruttino. La capa, nemmeno tirata troppo bene, é di un “disuniforme” rosso sbiadito e si é da tempo dimenticata cosa siano gli olii essenziali, sebbene al tatto risulti ancora setosa ed elastica. Sembra un box-pressed ma non fa capire se così ci sia nato o se lo sia diventato a forza dopo l’inscatolamento. Non é riempito troppo bene. Anzi, alla pressione di due dita cede, e gli scricchiolii che si generano fanno temere danni irreparabili alla struttura. La combustione é tutto tranne che perfetta. Al contrario mi spinge ad effettuare numerose correzioni con il mio fidato BIC. Il sigaro perfetto l’ho fumato questa sera prima di cena. E mi ha quasi commosso mentre mi regalava la migliore fumata dell’anno (l’ultima, é sempre la migliore wink.gif ).

Non so voi, ma io non ho tenuto il conto. Per cui non ho idea di quanti Monte 2 abbia fumato in vita mia. Ma di una cosa sono certo. I migliori sono sempre stati così. Bruttini. Soffici. Secchi che nemmeno messi nello humidor sembrano rivitalizzarsi . Bruciano un po’ troppo veloci. La cenere é grigia, leggera, perde delle sottili scaglie che volano qua e là incontrollate prima di finire inevitabilmente fuori dal posacenere. Ma se chiudi gli occhi e ascolti solo il palato ...


PS: scusate ma almeno un paio di volte all’anno devo scrivere un elogio al mio più nobile omonimo smile.gif .




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Autore: Montecristonumerodue,
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Comments: 3 | Views: 330Last Post by: Baffo56 (8/3/2007, 17:49)
 

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