Accademia del Fumo Lento - Il Forum per i Golosi del Tabacco -  Sigari, Pipa, Snuff, Snus & Co.





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B_NORM    
view post Posted on 25/6/2022, 22:47 by: montecristonumerodue     +1   -1Reply

Smetto di fumare la pipa.


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Alle volte prendiamo delle decisioni e le annunciamo subito al mondo. Facciamo delle dichiarazioni, “d’ora in poi farò così”. Anche io lo faccio. Peccato che poi spesso queste si rivelino solo delle dichiarazioni di intenti. Durano poco. Per carità non c’è nulla di male. Si può cambiare idea. Certo, ma perché tediare gli altri? Forse si potrebbe aspettare un po’ e vedere se dura. Se la decisione presa ci porterà davvero su una strada nuova o se invece più tardi si deciderà di tornare sui nostri passi.

Quindi perché lo sto facendo? Le ragioni sono ben due. La prima consiste nel fatto che tediare il forum fa parte della mia programmazione. Il mio sistema operativo è fatto così, non ce nulla da fare. La seconda è che nonostante abbia scelto solo di recente di mettere in atto la mia decisione, questa è stata ponderata per molto tempo. Anni. Potrei addirittura dire che è una decisione che presi appena dopo aver ripreso in mano la pipa. Per tutta una serie di fattori l’ho messa però in atto solo molti anni dopo e, per pura coincidenza, praticamente nel quindicesimo anniversario di quando mi recai da Edward’s e comprai una pipa da cesto e una latta di Mac Baren Navy Flakes, “dal buon profumo di tabacco con un leggero sottofondo di rum”, almeno così scrissi.

Ebbene sì. Ho deciso di smettere di fumare la pipa. Basta! Non fumo più la pipa.

Chiaro che Monte è impazzito. Chi segue frequentemente il forum probabilmente sa che ho appena terminato una serie di acquisti che hanno incluso un bel numero di pipe di cui le ultime, salvo una, sono tutte Savinelli Punto Oro, la prima delle quali acquistata proprio nel giorno in cui ho deciso di smettere di fumare la pipa. Ma è proprio questo il punto. Queste pipe le ho comprate proprio per poter smetter di fumare la pipa.

Tempo fa, diciamo circa tredici anni, fa chiesi in un sondaggio agli illustri colleghi accademici se fossero pipatori o fumatori. Due terzi dei partecipanti dichiararono di essere fumatori. Niente di più lontano dalla realtà. Per quanto ci si ostini a dire che la pipa è solo uno strumento da fumo non c’è dubbio che la maggior parte della nostra attenzione rimanga o ritorni sempre sulla pipa. Basta dare un’occhiata alla sezione “pipa”. Il rapporto tra il numero di discussioni relative ai tabacchi e quello relativo alle pipe è di uno a due. Se poi confrontiamo il numero di singoli messaggi questo divario diventa ancora più grande. È come se in un forum di appassionati di cucina, si parlasse molto più di pentole e fornelli che di ricet...

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Autore: Montecristonumerodue,
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Comments: 38 | Views: 1,734Last Post by: Macbat (12/7/2022, 10:33)
 

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view post Posted on 4/4/2020, 21:05 by: montecristonumerodue     +1   -1Reply

La pazienza è la virtù dei pazienti.



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Edited by montecristonumerodue - 12/4/2020, 19:06

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tabacchi_da_pipa
Comments: 33 | Views: 1,563Last Post by: CapitanMiki (30/8/2022, 23:07)
 

B_NORM    
view post Posted on 30/5/2015, 02:02 by: CICCALO     +1   -1Reply
Sebbene esista l'apposita sezione ne scrivo qua, nella speranza di trasmettere a qualcuno le sensazioni provate da chi non ha una vastissima esperienza nel campo ma che prova semplicemente a descriverle.
Chiedo sin da ora venia se lo scritto appare poco fluido e magari un poco scontato però stasera mi sento in vena di farlo nella speranza di non fare brutta figura.
Del fatto che impazzisco per il Cumberland di G.L. Pease - la cui composizione (manco a dirlo Americana) annovera oltre che ad uno strepitoso Kentucky invecchiato sembra parecchi anni, anche Virginia rossi e un Perique che esalta la nota dry - ne ho già parlato ultimamente in una qualche discussione credo su quattro chiacchiere con la pipa in bocca.
Trattasi peraltro di un tabacco che ho fumato in quantità di circa due tin sempre e solamente in radica, ora dolce (Castello, Ser Jacopo e Ardor) ora più duretta (Peterson's) ora trattata (Dunhill Charatan e Upshall).
E' di come si comporta questo tabacco in tali legni o essenze che voglio parlare in queste poche righe, sottolineando che quanto segue è frutto solamente di quanto il mio palato oramai allenato alla percezione anche e finalmente di qualche sfumatura, riesce a catturare e fissare nella mia mente e pertanto senza voler fare a tutti i costi una recensione, il tutto risulterà sempre e solamente un pensiero soggettivo.
E' una miscela con una nota leggermente affumicata nei suoi aromi, che suggerisce profumi di legna che brucia, ha un corpo e una spinta nicotinica decisa ma nel contempo gentile, che si lascia percepire ma non troppo facilmente.
Non posso dire che sia il tabacco più buono che abbia mai fumato (ammesso che si possano fare attribuzioni di questo tipo con un minimo di sensatezza), ma di certo raramente nella mia non certa lunga carriera di pipatore, ho fumato miscele con tale potenza e precisione evocativa.
Quanto sopra balza al mio palato in maniera anomala. Non è infatti la classica miscela che si comporta come tale, imprimendo cioè gusto e sensazioni classiche di un miscuglio di tabacchi armonizzati fra loro (mi viene in mente una EM).
Nella fattispecie i singoli componenti si alternano sue mie papille, ora il Kentucky, ora il Virginia, ora il classico piccantino che sancisce la presenza del Perique, in una danza non sempre ordinata ma ben scandita dall'alternarsi dei singoli ballerini senza che ognuno di loro venga a prevalere sugli altri (spero di rendere l'idea).

Questa sera però, forse complice uno stato d'animo più rilassato rispetto ad altri momenti (senza aver fatto yoga o training autogeni vari) ho voluto andare alla ricerca di altre sensazioni e non volendo variare il tema ho cambiato la traccia musicale ed il teatro, ovvero la pipa.
Quella adoperata é la Bog Oak by Moretti, la pipa ADFL 2015 che per forma dello shape e materiale non mi aveva entusiasmato da subito, tant'è che l'ho ritirata da poco e per puro caso da un accademico che non ...

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Autore: Dino.,
Pensieri,
Pipa,
Pipa AdFL,
Tabacchi da pipa
Comments: 16 | Views: 499Last Post by: CICCALO (1/6/2015, 08:57)
 

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view post Posted on 13/9/2014, 23:28 by: l4z4rus     +1   -1Reply


Sono stato a Berlino altre volte, ma per qualche motivo non avevo mai pensato di approfittare del mio soggiorno nella capitale tedesca per prendere contatti con la Planta Tabak: questa volta, invece, complice il mio recente soggiorno a Kendal - durante il quale, peraltro, non sono riuscito ad accedere alle factory di Samuel Gawith e Gawith Hoggarth -, ho pensato bene di contattare l'azienda tramite il loro indirizzo mail istituzionale. La risposta é stata pressoché immediata: il gentilissimo Gerd Wiesenhütter (Export Director dell'azienda) si é subito detto felice di accogliere me e l'amico Brujo e mi ha fornito tutte le indicazioni necessarie per raggiungere la fabbrica. Nel giro di due o tre mail l'appuntamento é stato fissato: mi hanno anche inviato per posta il catalogo dei loro prodotti, nonché un cd contenente molte foto della loro fabbrica di pipe in Turingia (fasi di lavorazione, foto di gruppo e persino immagini della sala mensa!). Per quanto concerne il tabacco, come forse alcuni di voi sapranno, il portfolio della Planta Tabak é molto ampio: anche se gran parte dei loro prodotti sono aromatizzati, indigeribili per il sottoscritto (i vari Rum and Marple, Cellini, Holger Danske, Black Vanilla, ecc. sono prodotti da loro, ma anche i trinciati da sigaretta Natural American Spirit, e altri), non mancano tra le loro referenze tabacchi interessanti, come il Voorgost e altre English Mixture - si pensi che i Brebbia, tra gli altri, sono notoriamente prodotti da loro, cosí come molte private label (diversi Heinrichs, Hüber, ecc.). Inoltre, la Planta produce - e ha sempre prodotto - tutti i tabacchi Wellauer's. Conosco i tedeschi, ma devo dire di essere rimasto sorpreso, nonché entusiasta e soddisfatto, della cortesia e dalla disponibilitá mostrata dall'azienda che ha permesso a me e Brujo di visitare tutti, ma proprio tutti, i settori della fabbrica: per di piú, il nostro cicerone é stato, assieme al cortesissimo Gerd, Mike Klein in persona, il direttore della fabbrica, nonché master blender e responsabile dell'acquisto dei tabacchi per le miscele. Mike ha risposto a ogni domanda, mantenendo solo (a mio avviso, giustamente) il riserbo sui tabacchi prodotti per conto terzi, tra cui, purtroppo, i Wellauer's, i Brebbia e altri.
É per me impossibile riassumere piú di due ore di spiegazioni, chiacchiere e visita: vi lascio alle (brutte) foto che ho fatto. Mi é stato consentito di fotografare ogni anfratto della grande fabbrica, con un'unica eccezione. La Planta Tabak possiede alcuni macchinari d'epoca, tuttora in uso: si tratta di presse per la produzione dei flakes e altri pressati costruite in Inghilterra alla fine del 1800. Ignoro il motivo del divieto di fotografarle (non ho pensato di chiederlo), ma vi garantisco che é suggestivo vedere in fun...

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Autore: l4z4rus,
Acquisti,
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Comments: 20 | Views: 573Last Post by: l4z4rus (24/9/2014, 15:48)
 

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view post Posted on 23/8/2014, 23:57 by: l4z4rus     +1   -1Reply
Nell'immaginario del fumatore di pipa, o perlomeno in quello del fumatore amante delle pipe e dei tabacchi inglesi, il Regno Unito, e l'Inghilterra in particolare, rappresenta una specie di paradiso perduto, popolato di gentiluomini in tweed che, tenendo in bocca una Dunhill carica di Commonwealth, discorrono piacevolmente o passeggiano oziosi aspettando la prossima caccia alla volpe. Credo che questa idea naif e ingenua - magari non cosí esasperata - sia segretamente condivisa da molti fumatori che in Inghilterra non hanno mai messo piede...

Se poi uno di questi fumatori pensa a Kendal, al Lakeland, a Coniston, alle contee storiche del Cumberland e del Westmorland, molto probabilmente - influenzato dai nomi commerciali di molti tabacchi Samuel Gawith e Gawith Hoggarth - si prefigurerá un paradiso ancora piú paradisiaco: si immaginerá fumare sulle rive dell'Ennerdale placidamente accompagnato da fumatori autoctoni, si vedrá peregrinare da una boutique all'altra con la pipa carica, magari fantasticherá di eleganti vetrine ricolme di Dunhill, di vecchie Charatan impolverate, ma intatte, affollare le bancarelle di qualche mercato delle pulci, o almeno di Parker e Ferndown sugli scaffali dei tabaccai. Io stesso, per quanto disilluso da esperienze precedenti - in particolare da un pellegrinaggio piuttosto deludente, anche se solo in senso pipico, a Saint-Claude - e da molteplici sentito dire, ammetto di essere stato almeno in parte contagiato da simili fantasticherie: s'intende che non immaginavo un simile panorama vignettistico, ma devo dire che mi aspettavo almeno, a mio avviso legittimamente, una certa esaltazione di un passato glorioso fatto di tabacchi da pipa e da fiuto, echi di epoche in cui il mercato del tabacco era ancora piú importante di oggi, quando ad aprile prenotavo l'affitto di un cottage proprio su Kirklandgate, la via centrale di Kendal, patria dei Gawith e della meno nota (almeno da noi) Kendal Mint Cake, una barretta energetica per scalatori, balzata gli onori della cronaca come un valido ausilio per la conquista dell'Everest.

Kendal, una cittadina con alle spalle una storia secolare nel South Lakeland: uno di quei posti che se non fosse stato per il mio vizio del fumo non avrei probabilmente neppure mai sentito nominare; una zona, il Lakeland, poco nota alle nostre latitudini che conoscevo solo per il cosiddetto "lakeland scent" di certi tabacchi (per la veritá anch'essi tutt'altro che famosi in Italia). Sono bastati un'occhiatina su Google e un paio di ricerche per convincere me e Alessia, la mia fidanzata (peraltro amante di Ennerdale e Golden Glow), a fare del Lake District la meta delle nostre vacanze estive. Non si vedono molti italiani da queste parti e il motivo é comprensibile: per arrivare, infatti, occorre un viaggio di quasi dodici ore, tra voli, scambi, tempi morti, treni e, alla fine, pure una passeggiatina (per la cronaca, da Torino un volo per Manchest...

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Autore: l4z4rus,
Acquisti,
British humour,
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Tabacchi da fiuto,
Tabacchi da pipa
Comments: 45 | Views: 1,260Last Post by: CigarSmoker (6/6/2015, 19:27)
 

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view post Posted on 18/1/2014, 19:21 by: Hologon     +1   -1Reply
Un raccontino senza alcuna pretesa in memoria del Dunhill Standard Mixture di qualche anno fa.



Xavier si era svegliato prima dell’alba e dalle nebbie della pianura padana era risalito al lago, alla città che qualche mese prima era stato costretto a lasciare. Era la Festa padronale, nella sua nuova città, e ne aveva approfittato per raggiungere la vecchia e incontrare gli amici.
Poco dopo esser sceso dal treno si accorse tuttavia che la sua città non gli sembrava più tale: un ostacolo pareva porsi tra lui e le cose che osservava, che tante volte gli erano scivolate sotto agli occhi ed ora, invece, gli apparivano quasi estranee.
Si era posto in un angolo nascosto che permetteva di vedere l’ingresso del suo vecchio liceo e i compagni che uno ad uno arrivavano. Gli parve di incontrare uno sguardo e si allontanò, furtivo, da quella che non era più la sua scuola. Sapeva dove andare: c’era un posto dove si recava sempre quando i conti non tornavano, quando sentiva la necessità di starsene solo, a leccarsi le ferite. Si diresse di buon passo in direzione del lago, scivolando fra le facciate dei palazzi e tra i tanti angoli pregni di ricordi e di sensazioni non ancora sopite. D’un tratto una vetrina attirò il suo sguardo e si ricordò di aver finito il tabacco per la sua pipa, della quale ben percepiva lo spessore, nella tasca interna della sua giacca. Diede un’occhiata distratta alle per lui inarrivabili pipe in vetrina, la stessa vetrina nella quale, nella primavera precedente, il suo desiderio gli aveva ineluttabilmente indicato quali erano le pipe dei suoi sogni e un nome da allora si era ben tatuato nella sua mente: Dunhill. Una volta all’interno della tabaccheria fu colpito da un odore che aveva dimenticato, ma che d’improvviso ricordava: l’umore virò d’improvviso verso lidi più assolati. Un insperato ottimismo lo colse e decise di usare le poche lire che aveva in tasca per comprarsi un tabacco in latta, sapendo già di dover ridurre le sue aspettative per il pranzo. Decise anche che, se pipa non poteva essere, almeno il tabacco sarebbe stato Dunhill. Scelse la latta più austera, priva di disegnini, di un bel rosso scuro. Se la infilò nella tasca del montgomery, soddisfatto, e si diresse verso la sua meta.
Attraversò di gran lena il giardino di una villa sul lago, in direzione di un tempietto ionico, nel quale si sedette appoggiando lo zaino verde militare a una colonna, a guisa di cuscino. Si accomodò alla bell’e meglio e decise che non c’era luogo e occasione migliore per provare il nuovo tabacco. Aprì la latta con una monetina e si stupì per l’aspetto del tabacco, a tratti così scuro, e per l’odore che emanava, ben diverso da quello dolciastro dei tabacchi in busta che fino ad allora aveva utilizzato. Caricò la sua piccola billiard rusticata, priva di nome, e l’accese. La prima boccata lo disgustò e stava per imprecare per aver buttato via quei soldi, quando la seconda boccata gli bastò a capire che la sorpresa era positiva,...

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Autore: Hologon,
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Tabacchi da pipa
Comments: 8 | Views: 249Last Post by: pograri (19/2/2014, 16:33)
 

B_NORM    
view post Posted on 25/4/2012, 23:42 by: urlo33     +1   +1   -1Reply
Il 25 Aprile di solito, negli ultimi anni, ho sempre lavorato.... bhé mica poi una gran cosa, faccio uno di quei lavori di cui si dice "meglio che lavorare". Ma questo 25 Aprile sapevo di essere libero (purtroppo aggiungerei, ma questa è una altra storia) e lo sapeva anche mia moglie. "Dobbiamo andare al mare" mi dice; è da settembre che non ci andiamo, da quando abbiamo chiuso casa per tornare in città.
Il posto non è che sia lontano, una quarantina di kilometri, ma una serie di casualità ci hanno tenuto lontani.... "dobbiamo potare le piante, fare la manutenzione alle persiane
persiane
, pagare il condominio
". Va bhé... capisco che il mare lo vedro' solo da lontano....
jpg
. Ok, perlomeno sarà una giornata all'area aperta, niente di meglio che organizzare la mia prima full-immersion fumoso. Ho iniziato a fumare sigarette 35 anni fa, ellelunghe comprate sfuse, avevo poco meno di 14anni; nel pomeriggio andai dal tabaccaio della piazzetta e ne comperai 2. L'iniziazione si sarebbe consumata nel bagno dell'arena del cinema di quartiere, tra la fine del primo tempo e il secondo.... con me veniva al cinema mio fratello piccolino, non potevo certo farmi vedere fumare. Va bhé .... la mia carriera di fumatore di bionde proseguì senza soste sino allo scorso 20 dicembre. In passato avevo provato, a fasi alterne, a passare alla pipa, ai sigari, ai sigaretti sempre senza successo.... o meglio, mi piacevano anche, ma continuavo a fumare le mie 15/20 diana rosse quotidiane, affincandoci la nuova dose di tabacco. Tutto nasceva da una profonda insoddisfazione verso le bionde, ma il rito del fumo mi è sempre piaciuto, mai pensando di smettere. Tutto questo fino allo scorso 20 dicembre, quando complice la lettura di una articolo sul Corriere online vengo a conoscenza della "norma EN 16156"... (“Cigarettes – Assessment of the ignition propensity” recepita in Italia dall’UNI – Ente Nazionale Italiano di Unificazione – come UNI EN 16156 “Sigarette - Valutazione della propensione all’innesco - Requisiti di sicurezza”). "Nel cilindro della sigarette sono state posizionate tre bande di carta leggermente più spessa che rallentano la combustione (in pratica lasciano passare meno aria) inducendo una sorta di autospegnimento se non vengono aspirate. Le tre bande si trovano quasi all’inizio della sigaretta, a metà e poco prima del filtro... ". MA BASTA! Mi dico. Ed inizia così la mia iniziazione ai Toscani primi e alla pipa più recentemente. Una passione che motiva sempre più, giorno dopo giorno, la scelta di abbandonare le sigarette; avere la consapevolezza (più o meno sempre) di quello che fumo.... e tutto questo lo devo a voi e...

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Autore: Urlo33,
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Comments: 18 | Views: 522Last Post by: urlo33 (11/5/2012, 11:15)
 

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view post Posted on 24/3/2011, 13:05 by: Garcia76     +1   -1Reply


Caro Virginia, croce e delizia, amoreodio, incubo e amante di ogni pipatore, rivolgo direttamente a te questa mia pagina come un rito propiziatorio. Una preghiera per attirarmi la tua benevolenza, o perlomeno un po' di clemenza!

Quando, raramente, mi hai dato piacere è stato piacere vero. Autentico nirvana dei sensi. Per il resto, una Waterloo di fumate fallite: amare, bagnate, aspre, piatte, cattive. Scorbutico e delicato, permaloso come nessun altro. Mi distraggo un attimo e mi punisci. In flake poi, sai essere snervante. Quanto tempo ancora dovrà passare prima che io e te si abbia un rapporto decente, di rispetto reciproco? Quante fumate da dimenticare ancora?

Solo nel legno patrio, una bella tutola americana, ti ammorbidisci e infine ti concedi. Sei nazionalista e orgoglioso, ma almeno nella pannocchia mi dai tregua! Nell'italica radica invece son dolori, non riesco a dominarti ma perisco inesorabilmente.

Mi consolo con altri e mi nascondo dietro il latakioso e l'aromatico per non pensare sempre alle mie pene. Ma è te che voglio infine, e prima o poi ti avrò.

Con un sorriso… Garcia


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Autore: Garcia76,
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Comments: 11 | Views: 429Last Post by: nolby (25/3/2011, 13:01)
 

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view post Posted on 31/5/2010, 10:26 by: J.Cook     +1   -1Reply
Ho sempre sentito dire che fumare in pipa del tabacco grezzo fosse una cosa orribile.
Ma con pochi accorgimenti, se si avesse la possibilità di coltivarlo, si potrebbe produrre dell'ottimo tabacco.
Lo si secca per un anno. Lo si re-idrata. Lo si pressa in un contenitore. Lo si cuoce a 100 gradi in forno. Si affetta il plug ottenuto, si sbriciola e si fuma. Pare essere molto buono, ed assomigliare al best brown di Gawith e al dark Star di McClelland.
Niente di trascendentale insomma, ed alla portata di chiunque.
Direi che questa cosa lascia anche aperto il discorso sulla naturalità del tabacco.
Non è impossibile.


dal link : www.downiepipes.com/blog.html !

This year's tobacco processing experiment has begun! Early on I decided to try and keep it simple this year with a minimum of fiddling around. Those of you who know me, know that keeping things simple is something I'm not terribly good at. This time though I rebelled against my natural tendency to overly complicate things. I took the tobacco leaves out of the large cardboard box they had been stored in for the last year and started the process by re hydrating last year's leaves with distilled water.


After that I cut out the centre stem and piled the leaves up. I was sparing with the water as I only wanted the leaves to be pliable again and didn't want to encourage any mold. So far so good! The tobacco was a nice yellow and brown colour and smelled sweet and grassy. It had gone through a lot of changes since I put it in the box at the end of last summer. I rolled up the tobacco pile up tightly and packed it into a sterilized soup can. With the help of a c-clamp and a fitted Maple plug that I cut on the band saw I compressed the tobacco down. Then the whole apparatus went in the oven for three hours at a 100 degrees. I let the tobacco plug cool off overnight and took it out of the can in the morning. What remained of last year's 8 tobacco plants was a 250 gram plug of tobacco.

Not much for eight plants, but enough for me to smoke and enjoy. I cut the plug into flakes and this evening rubbed out a half a bowl worth and gave it a try. It was surprisingly good! It reminded me a bit of a combination of Dark Star and Best Brown Flake. Oddly enough I'd grown and processed tobacco that actually tasted and burned like tobacco!

Not bad considering last year's hockey puck sits and glares at me from inside its mason jar when it isn't plotting against me. I can tell this year's effort will improve with a...

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Autore: J.Cook,
Tabacchi da pipa
Comments: 11 | Views: 374Last Post by: overture76 (31/5/2010, 17:07)
 

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view post Posted on 10/5/2010, 05:11 by: montecristonumerodue     +1   -1Reply

Il dolce rodaggio





Forse è il legno nuovo della mia nuova Castello oppure, come ho detto a Maurizio, Union Square dopo un anno di maturazione ma mai iniziare una mia nuova pipa è stato così buono. Anche la quinta fumata, a tre quarti, questa sera, è stata ricca e dolce come assaporare un buon bicchiere di Knob Creek.



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Autore: Montecristonumerodue,
Pipa,
Tabacchi da pipa
Comments: 10 | Views: 282Last Post by: Marlon70 (11/5/2010, 23:53)
 

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