Pareri pipe Mario Grandi

Straquoto ...

Quindi Mario Grandi sarebbe il "già" Pierluigi nonché Mastro Berardi?
Sulla carta non è una bellissima cosa, però... solo chi cade può risorgere.

Io comprai una Pierluigi (ce l'ho ancora ma non la fumo più) circa 20 anni fa: molto bella, molto lucida, anzi proprio quasi verniciata, soprattutto molto pesante...

Detto tutto questo, per cominciare a fumare può andare bene: i prezzi di Mario Grandi sono interessanti (visti i precedenti capisco il perché: la fascia di riferimento è sempre quella) e inoltre le sue pipe danno un certo piacere alla vista - il che non guasta!

Esatto Cogolin. sono la stessa persona.
Qui non è che è caduto e poi risorto... è sempre stato così.
L'unica cosa che dico io è che ci sarà un motivo perchè certi marchi costano più di altri.

Ma infatti stiamo parlando di Mario Grandi (alias PL alias MB), per cui...
...però magari invece di una pipa del cestone, dal momento che anche l'occhio vuole la sua parte...

Onestamente preferisco una pipa del cesto di cui so provenienza di materiali e di chi la produce.....

Aggiungo che - oggi come oggi - per la mia prima pipa non avrei dubbi: una Paronelli.
Purtroppo 30 e passa anni fa non conoscevo questo nome (pure così importante, meglio: storico), ma sto cercando di rifarmi ultimamente.

Direi che il rapporto qualità/prezzo delle Paronelli è mediamente imbattibile e la loro fumabilità molto elevata.

Se uno poi si volesse sfiziare con verette alla francese, bocchini in ambrite o avorio (mamma mia!), beh: dai Paronelli trova pane per i suoi denti.

concordo con Charly73 quando dice che "meglio sapere"
Tra l'altro, pur condividendo "l'occhio vuole la sua parte", penso che per un neofita sia più importante il gusto.
Se il gusto non gli va, lo avremo perso per sempre.

Dal mio punto di vista le pipe devono avere un nome, una storia, una vicissitudine (anche se breve) e farmi sapere chi è e com'è fatta.

Chi ha bisogno di cambiare frequentemente nome un po' mi perplime

Lovvio: ok sulla prima - per cui alla fine anch'io dico "vai con Paronelli se non ti senti di iniziare con una Dunhill" (tanto per fare un nome costoso).
Da un lato appaga l'occhio e dall'altro non puoi trovarti male come gusto!

Meno d'accordo sul cambio frequente: a volte è solo questione di collezionismo, per cui...
...però, ora che ci penso meglio, io all'inizio ne fumavo solo due o tre.
Ora ne ho - direi - ottanta: mica tutte buone.

Ma tutte belle!

Credo tu non abbia capito quello che ho detto.

Mi riferivo all'esigenza di Aldo Pierluigi (Mastro Berardi, Mario Grandi) di avere l'identità multipla.

Da un punto di vista di marketing è una scelta alquanto discutibile.
Far crescere un marchio è una grossa fatica.

Smembrarlo aumenta la difficoltà di attecchimento.

Quindi mi sorge spontanea la domanda: perchè lo fa?
La risposta possibile che mi fa tentennare è: forse per accaparrarsi (con l'inganno) quella fetta di mercato che ha già scartato dalla propria collezione il primo marchio?

Fuori di contesto: a cambiare faccia volontariamente sono le persone che si reputano brutte, quelle che hanno avuto incidenti e traumi che le hanno sfigurate, quelle che vivono della propria immagine e, infine, i latitanti.

Dovessi riportare questa idea nel campo di Mario Grandi, in ogni caso mi ritroverei davanti a un marchio che cerca di nascondersi o di far dimenticare qualcosa di brutto del passato.

Se domani Castello si chiamasse Torre d'Avorio si sarebbe fatta un danno non indifferente e dovrebbe faticare come il primo giorno che ha messo un ciocco sotto la fresa.

Sicuramente avevo frainteso: pensavo chi "compra" più nomi ecc.

Fuori dai denti: su Pierluigi, alias MastroComeSiChiama, alias Mario G lapenso esattamente come te. Solo che sarei addirittura meno diplomatico!

Veramente io il miele lo uso spesso, le Mario Grandi di meno, naturalmente de gustibus.
Poi visto che è il tuo primo intervento nel forum mi sarebbe anche piaciuto che ti saresti almeno presentato.

Salutamu - Caporaiss