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| CITAZIONE (nolby @ 16/8/2010, 11:28) ma la produzione di sigari e tabacchi in generale in italia proseguì normalmente anche durante le guerre? Beh...proprio normalmente non direi. Ci fu crisi, eccome. Ti rispondo attingendo al meraviglioso volume "Toscani, Passione in fumo" edito da Alinari. Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, nelle varie manifatture italiane si fabbricarono 1.742.844.000 sigari. E il Toscano faceva la parte del leone, guadagnandosi l'appellativo di "Re dei Sigari". All'epoca il Monopolio produceva una ventina di sigari differenti, quindi c'era una buona concorrenza. Ma le guerre lasciano sempre il segno...La riduzione del consumo di sigaro, in favore delle sigarette, già avvertita dopo il primo conflitto (nel 1914 ci fu un aumento dei prezzi dei generi da fumo di largo consumo che lanciò le bionde come alternativa importante al nostro amato prodotto), si fece ancora più forte dopo il 1945. Una curiosità: con la ripresa post-bellica, dopo quasi 130 anni, la fabbricazione del Toscano abbandonò Firenze, città ove era nato, per approdare a Lucca.
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