Non sapendo come definire questo sigaro e dove collocarlo, ho optato per la sezione Sigari Italiani, giusto perché molto ma molto vagamente me li ricorda.
In realtà ha veramente poco a che vedere con un Toscano, o più in generale con il classico sapore di un Kentucky fermentato alla maniera di Toscana.
La confezione si presenta molto bene, di cartoncino senza cellophane, e la trovo elegante e raffinata, immediatamente riconoscibile.
I sigari sono lunghissimi e sottili, ben arrotolati, di forma vagamente piramidale, e presentano alla testa una specie di cannuccia chiara di plastica intorno alla quale è arrotolata la fascia. Dentro questa corta cannuccia (in pratica un bocchino sottilissimo e lungo giusto un paio di cm) c’è un sottile stecco di legno, come una specie di stuzzicadenti sottile e lungo quanto il sigaro, attorno al quale evidentemente è arrotolato il ripieno e infine la fascia. L’accensione prevede quindi di estrarre dal bocchino questo sottile stecco (che viene via perfettamente senza alcuno sforzo) e di usarlo poi, una volta acceso, come lunghissimo fiammifero per accendere il sigaro.
I profumi da spento sono pressoché assenti, se non un vaghissimo accenno di leggera affumicatura.
Una volta espletato il rituale dello stecco, l’accensione del sigaro è pressoché immediata. La fumata dal sottilissimo bocchino a cannuccia è strana per uno abituato come me alle dimensioni in bocca della testa di un Toscano, ma ha un che di antico e di elegante. Il fumo è generosissimo in bocca, tiraggio ovviamente aperto, combustione perfetta. Aromi in fumata debbo dire, blandi ma interessanti. Su tutto una interessante nota affumicata, di legna dura, che trovo simile (seppur blanda) ai De Amicis di Amazon. Quello che sorprende, da fumatore di Toscani, è la quasi totale assenza della classica nota vagamente ammoniacale e amaricante, e la presenza invece di un aroma che riconduco più al dolciastro di un virginia. Forza non pervenuta fino a metà sigaro almeno, per poi leggermente aumentare con gradualità rimanendo sempre comunque su un medio bassa (sempre in rapporto ad un Toscano ovviamente). Sul finire, l’aroma affumicato aumenta leggermente e sovrasta la nota dolciastra, ricordandomi ancora di più il De Amicis.
In definitiva, non mi è dispiaciuto. L’ho trovato nelle forme e nella gestualità (specialmente di accensione) molto elegante ed eclettico, di scarsa complessità aromatica, ma di profumi ben definiti e abbastanza caratteristici.
Di certo non andrei in Svizzera appositamente per comprare questi sigari, ma se si capita da quelle parti per altro di certo vale la pena provarli.
Il costo poi non è affatto proibitivo: parliamo di 8,2 franchi per 5 sigari che se non ho capito male, sono in questa edizione di livello “medio”.