A me la Scottish Mixture piace perché sa di… Scottish Mixture
e questo credo sia il segreto del suo successo e della sua longevità. Se sapesse solo di “tabacco” (qualsiasi cosa voglia dire) non avrei motivi per acquistarla o preferirla a tante altre miscele da pipa fors'anche più meritevoli.
La fumo saltuariamente praticamente dall’inizio della mia avventura con la pipa ma non è una miscela che compro ovunque. Per le buste, in Italia, mi rivolgo solo dove so esserci buon smercio. Freschezza della confezione a parte, un secondo punto dolente è che da imbustata tende ad andarmi in polvere troppo facilmente quindi, se posso, la preferisco in latta da 100gr.
La miscela, con la sua brava dose di cavenish original (va inteso in opposizione al modern cavendish sempre di Mac Baren) incontra il mio favore, soprattutto in pipe dritte, tuttavia non mi sento di suggerirla a chi si è appena approcciato alla pipa. Non mi meraviglia che sia stata, per molto tempo, la miscela da pipa più venduta al mondo ma è altrettanto vero che non è delle più semplici da tenere a bada. Non entro nel dettaglio perché troppe sono le variabili in gioco (caricamento, accensione, conduzione, etc.).
Non mi è mai venuto in mente di mescolarla con altro per due motivi: il primo, appunto, è la sua natura briciolosa, il secondo è che già di suo è così delicata nell’equilibrio aromatico che tagliarla con altro senza perdere le nuances è davvero un’impresa da maghetto. Parimenti soffre qualsiasi fantasma di altri aromatizzati o latakiosi.
Leggevo un’intervista in cui il master blender raccontava che alla Mac Baren hanno predisposto svariate ricette alternative (in caso di necessità) per garantire il medesimo standard alla clientela. Evidentemente, un fatto che può costituire un valore aggiunto, per chi apprezza e non smette di ritornare alla Scottish Mixture.